Depositiamo denuncia e faremo di tutto perché chi ha commesso un reato simile ne risponda.
Questa sarebbe stata la tragica condizione di Aaron, pitbull di sei anni, trascurato e ignorato dalla stessa persona che aveva invece promesso di prendersene cura.
Sarebbe stato dimenticato in un appartamento della provincia di Como, tanto a lungo da passare da 40 a 14 chili di peso, e tanto da arrivare a cercare di calmare i morsi della fame nutrendosi di stracci, calze, pezzi di gomma. Materiali che si sarebbero via via accumulati nel suo stomaco, formando un gigantesco bolo che l'ha ucciso.
Secondo quanto riportato dalla stampa, il cane aveva sempre vissuto in casa con il suo umano che, per motivi personali, si era però dovuto assentare per un lungo periodo.
Era stato quindi affidato a una persona ritenuta di fiducia che, già in cerca della compagnia di un animale, si era mostrata disponibile ad accoglierlo temporaneamente. Invece, anziché accudire Aaron, la persona incaricata lo avrebbe abbandonato in un appartamento, senza fornirgli nemmeno le cure per rispondere ai bisogni primari.
Ad allarmarsi sarebbe stata la sorella del proprietario del cane che, periodicamente, portava sacchi di mangime e soldi alla persona incaricata per il mantenimento dell'animale e chiedeva informazioni su di lui e sulla sua salute, ricevendo ottime notizie tramite foto e video vecchi, che non ritraevano l'orrore che invece stava vivendo Aaron, chiuso da solo fra quelle mura. Finché la persona incaricata non avrebbe iniziato a negarsi al telefono smettendo di trasmettere informazioni sul cane. E i sospetti sul fatto che qualcosa non andasse, sono cresciuti ancora di più.
Dopo quasi un anno dal suo affido, Aaron sarebbe stato trovato dal padre della persona addetta al suo accudimento nella casa dove avrebbe vissuto rinchiuso. Uno scheletro, più che in un animale.
Viene trasportato immediatamente a Milano presso una clinica veterinaria, dove i medici tentano di salvarlo con un'operazione d'urgenza per svuotare lo stomaco da tutto ciò che aveva ingurgitato nel tentativo di sfamarsi ma perde la vita per le condizioni ormai irreversibilmente compromesse, come riportato nel referto veterinario presente sulla stampa: “Il paziente è deceduto durante il ricovero post operatorio […] riferito alla nostra struttura in gravissime condizioni di denutrizione, con lo stomaco pieno di 2 kg di materiali vari (guarnizioni in gomma, stoffa, plastica) trovato in casa della persona che l'aveva in custodia abbandonato a se stesso, senza cibo né acqua e coperto dai propri escrementi”.
Nonostante l'intervento e dopo una lunga sofferenza, Aaron muore, come ennesima vittima innocente di un disagio umano.
Ciascuno di noi ha un'enorme responsabilità nei confronti degli animali con cui viviamo per questo quando abbiamo necessità di affidarli ad altri, occorre fare estrema attenzione e monitorarli regolarmente anche a distanza. A volte anche le persone che ci sembrano più affidabili possono tradire la nostra fiducia e fare del male ai nostri animali come sembra accaduto in questa circostanza.