Il circo senza animali è una realtà, in Italia e nel mondo (il Cirque du Soleil è tra i più noti, il circo virtuale con ologrammi, il Circo Contemporaneo), e surclassa lo spettacolo anacronistico, non competitivo e avvilente che ancora usa animali e scontenta tanti spettatori, al punto da essere in crisi da anni, oltre a riproporre un modello arcaico di sottomissione dell'animale che non si concilia con l'accresciuta sensibilità collettiva verso gli animali.
Elefanti, tigri o giraffe non sono soubrette né clown. Governo – Vice Presidente Di Maio, Ministri delle Attività Culturali Bonisoli, dell’Ambiente Costa e della Salute Grillo - c’è una scadenza da rispettare: quella della Legge-delega sullo spettacolo n.175 del 2017.
Entro il prossimo 27 dicembre il Governo deve dire come e da quando non utilizzare più gli animali nei circhi e negli altri spettacoli viaggianti. “Il gran finale è vostro”: questo l’appello che rivolgiamo al Governo perché si affrettino a dare attuazione alla riforma #CAMBIACIRCO.
“Manca poco tempo per scrivere questo provvedimento che poi dovrà essere esaminato da Parlamento, Consiglio di Stato, Conferenza Stato-Regioni – afferma Gianluca Felicetti, Presidente LAV - Noi abbiamo una proposta: stop all’uso animali entro tre anni, un obiettivo realizzabile considerando anche l’esperienza degli altri Paesi che hanno adottato analoghe Leggi. In questo modo salveremo tutti gli animali, circa 2000, in destinazioni adatte, senza ulteriori acquisizioni dai circhi.”
Un percorso necessario che aprirà la strada al rilancio del settore, con circa 100 i circhi italiani attualmente in esercizio, diventando così davvero umano e un vero spettacolo. Nessuna perdita di posti di lavoro, ma riqualificazione e rilancio di questo settore che da anni è in crisi di pubblico - secondo una recente indagine Censis - anche a causa dell’utilizzo di animali e dei conseguenti elevati costi di mantenimento.