La scienza sia lasciata fuori da scambi politico elettorali.
Alla notizia che l'iter della PDL si è arenato in Commissione Agricoltura, grazie alle migliaia di emendamenti presentati dal M5S e agli oltre 100 presentati da Alleanza Verdi e Sinistra, le associazioni animaliste e ambientaliste esprimono compiacimento.
Apprendiamo con soddisfazione che la famigerata PDL “ammazza ISPRA" dell'On. Bruzzone della Lega è fallita all'inizio del suo iter parlamentare. L'intenzione di sostituire ISPRA con un fantomatico istituto finalizzato non più alla protezione e ricerca dell'ambiente ma alla gestione venatoria della fauna selvatica, è l'ulteriore conferma della enorme pressione politica che sta subendo il più autorevole istituto scientifico pubblico in materia di animali selvatici. Una deriva molto preoccupante per tutti. L'ISPRA è chiamato dalla norma nazionale a rilasciare i pareri sui calendari venatori, basandosi esclusivamente su dati scientifici obiettivi e nel rispetto della Costituzione e delle Direttive europee. Per questa ragione è costantemente nel mirino della ideologia politica filovenatoria sempre pronta ad assecondare le richieste di caccia selvaggia avanzate da una lobby venatoria e degli armieri sempre più arrogante.
La cancellazione dell'ISPRA avrebbe gravissime conseguenze non solo sulla biodiversità, ma anche sul rispetto delle norme costituzionali ed europee.
A causa delle ultime politiche filovenatorie, che si sono tradotte in veri e propri assalti alla legge nazionale 157 del 1992 avvenuti a suon di decreti ed emendamenti su altri provvedimenti, l'Italia è infatti oggetto di una procedura d'infrazione, e la cancellazione dell'Istituto aggraverebbe di molto la nostra posizione. In caso di condanna, a pagare sarebbero i cittadini italiani, di tasca loro.