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Caccia: fermata la legge "ammazza ISPRA" della Lega. Soddisfatte le associazioni

La scienza sia lasciata fuori da scambi politico elettorali.

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giovedì 06 febbraio 2025

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La cancellazione dell’ISPRA avrebbe gravissime conseguenze

Alla notizia che l'iter della PDL si è arenato in Commissione Agricoltura, grazie alle migliaia di emendamenti presentati dal M5S e agli oltre 100 presentati da Alleanza Verdi e Sinistra, le associazioni animaliste e ambientaliste esprimono compiacimento.

Apprendiamo con soddisfazione che la famigerata PDL “ammazza ISPRA" dell'On. Bruzzone della Lega è fallita all'inizio del suo iter parlamentare. L'intenzione di sostituire ISPRA con un fantomatico istituto finalizzato non più alla protezione e ricerca dell'ambiente ma alla gestione venatoria della fauna selvatica, è l'ulteriore conferma della enorme pressione politica che sta subendo il più autorevole istituto scientifico pubblico in materia di animali selvatici. Una deriva molto preoccupante per tutti. L'ISPRA è chiamato dalla norma nazionale a rilasciare i pareri sui calendari venatori, basandosi esclusivamente su dati scientifici obiettivi e nel rispetto della Costituzione e delle Direttive europee. Per questa ragione è costantemente nel mirino della ideologia politica filovenatoria sempre pronta ad assecondare le richieste di caccia selvaggia avanzate da una lobby venatoria e degli armieri sempre più arrogante.LAV, ENPA, Legambiente, LIPU e WWF Italia

La cancellazione dell'ISPRA avrebbe gravissime conseguenze non solo sulla biodiversità, ma anche sul rispetto delle norme costituzionali ed europee.

A causa delle ultime politiche filovenatorie, che si sono tradotte in veri e propri assalti alla legge nazionale 157 del 1992 avvenuti a suon di decreti ed emendamenti su altri provvedimenti, l'Italia è infatti oggetto di una procedura d'infrazione, e la cancellazione dell'Istituto aggraverebbe di molto la nostra posizione. In caso di condanna, a pagare sarebbero i cittadini italiani, di tasca loro.

Il timore, nostro e delle altre associazioni animaliste e ambientaliste, è che il continuo attacco e la delegittimazione che sta subendo questo Istituto, e l'approccio scientifico che fino ad oggi ha rappresentato, porti al suo sacrificio sull'altare delle logiche di scambi elettorali.
Per questa ragione chiediamo con forza a tutta la politica che la scienza sia tenuta fuori dal becero mercanteggiare per favorire la lobby venatoria.