Oggi o domani, in Commissione Ambiente del Senato, è previsto il voto dell’emendamento proposto dall’On. Vaccari e contenuto nel collegato ambientale del Decreto Legge 1676, che prevede l’abolizione dei permessi attualmente necessari per chi voglia innalzare appostamenti fissi per l’attività venatoria e, in particolare, le altane (capanni di caccia simili a alte torri).
Tale tipologia di appostamento – e di “manufatto” edile - è diffusa su tutto il territorio nazionale in un numero imprecisato ma dell’ordine di qualche decina di migliaia di unità. Negli scorsi anni, grazie all’intervento della LAV e di altre associazioni animaliste, molti di questi appostamenti sono stati demoliti, perché eretti senza la necessaria concessione edilizia.
“L’emendamento proposto dall’On. Vaccari, qualora approvato, farebbe senz’altro felici molti cacciatori, costituendo, di fatto, un condono per tutti gli appostamenti già costruiti ed un via libera per la costruzione di nuovi, senza la necessità di richiedere la concessione edilizia ai Comuni di competenza”, dichiara Massimo Vitturi, responsabile LAV Caccia e Fauna Selvatica.
“Ancora una volta, i cacciatori si rivelerebbero una categoria di cittadini 'privilegiata' dalla legge. I cacciatori, infatti, possono già violare le proprietà private senza alcun rischio e grazie all’articolo 842 del Codice civile. Se passerà l’emendamento Vaccari - continua Vitturi - potranno anche erigere manufatti edili senza dover chiedere una concessione edilizia, com’è invece obbligatorio per tutti gli altri cittadini. Questo si tradurrà nella crescita esponenziale del numero di appostamenti e, quindi, di animali uccisi, soprattutto uccelli migratori e ungulati, le vittime preferite dai cacciatori da appostamento”.