Insieme alle associazioni ENPA, LAC, LIPU e WWF abbiamo inviato una diffida al Presidente della Regione Toscana chiedendo di
revocare l'Ordinanza n. 36 del 14 Aprile 2020, che ha disposto la prosecuzione degli abbattimenti di individui di alcune specie selvatiche, consentendo “lo spostamento delle guardie venatorie volontarie incaricate dalla polizia provinciale di effettuare gli interventi di controllo”.
L’ordinanza è illegittima perché attribuisce, in maniera arbitraria e immotivata, la qualifica di servizi essenziali alle attività di controllo della fauna selvatica, riconducendoli ad esigenze di tutela delle colture agricole, nonché alla riduzione del potenziale pericolo per la pubblica incolumità e la sicurezza per la circolazione stradale.
La Regione Toscana non ha affatto dimostrato il nesso tra abbattimenti in deroga in zone e periodi di divieto ed i paventati danni delle colture agricole. Manca quindi il carattere di essenzialità, ovvero di indifferibilità e dunque di assoluta necessità e indispensabilità dell’attività di controllo faunistico, tale da consentire di derogare alle prescrizioni relative agli spostamenti, emanate al fine di fronteggiare l’emergenza pandemica da COVID-19.
Allo stesso modo non sussiste alcuna oggettiva e provata connessione tra il mancato esercizio dell’attività di controllo faunistico e l’aumento del rischio per la pubblica incolumità, nonché per la sicurezza stradale.
Infine, per quanto attiene alla partecipazione delle guardie venatorie volontarie, questo illegittimo ampliamento risulta ancora più grave e pericoloso per la salute pubblica, nel contesto dell'emergenza epidemiologica da COVID-19, poiché l’Ordinanza autorizza apertamente soggetti, che non ne hanno titolo alcuno, a violare i divieti di spostamento disposti dalle norme attualmente in vigore.