Anche la stagione di caccia 2021/22, che si apre ufficialmente il 19 settembre, ripropone le consuete evidenze rispetto ai tanti calendari venatori, che sembrano scritti dagli stessi cacciatori: mancato rispetto dei pareri ISPRA, violazioni di disposizioni nazionali ed europee poste a tutela degli animali, preaperture che da evento eccezionale sono oramai una consuetudine che consente di aprire la stagione di caccia con venti giorni di anticipo.
Ovviamente coloro che ne fanno le spese sono sempre e solo gli animali selvatici, mentre Assessori e Presidenti regionali vanno all’incasso del sostegno politico dei cacciatori, ottenuto in molti casi in maniera non propriamente corretta, come dimostrato dai tanti successi raggiunti nei ricorsi presentati ai vari TAR dalla LAV e altre associazioni:
La LAV è impegnata con forza ogni giorno per mettere fine alla caccia, una pratica sanguinaria che non ha alcuna ragione di esistere, individuata come una dipendenza patologica e avversata dalla stragrande maggioranza dei cittadini.