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Caccia a M49. 20mila euro: ecco quanto vale la vita di un orso

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Ultimo aggiornamento

martedì 30 luglio 2019

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M49 è stato condannato a morte dal Presidente della Provincia Autonoma di Trento perché ha predato alcuni animali non custoditi, mangiato frutta, miele e latte: il tutto per un danno economico accertato pari a circa ventimila euro.

È questa la cifra ufficiale dei danni attribuiti con certezza a M49 dal Servizio Foreste e Fauna-Settore Grandi Carnivori, della Provincia di Trento, nel periodo che comprende tutto il 2018 fino al 29 maggio 2019 (riportati nei report prodotti dal Servizio stesso). Una cifra irrilevante se paragonata agli introiti di milioni di euro derivati dal turismo, che negli ultimi cinque anni ha registrato una crescita costante (+26,2% nel 2018), attratto dalle bellezze e dalla naturalità dell’ambiente, alla quale danno un contributo concreto e positivo gli animali selvatici che lo popolano, orsi compresi.

Il valore gli indennizzi corrisposti per i danni prodotti da M49 è quindi trascurabile, ma su questi il Presidente Fugatti ha basato la sua ipotetica pericolosità, stabilendo la sua cattura, e deliberando il 22 luglio scorso la possibilità di ucciderlo, nel caso in cui “si verifichino situazioni che, in relazione al comportamento assunto da M49, possano determinare ulteriore pericolo grave ed imminente per l’incolumità di terzi”.

Una pericolosità, la sua, che è nulla se confrontata con le vittime che fa ogni anno la caccia, costata la vita a ben 178 persone nelle ultime dieci stagioni venatorie (dati Associazione Vittime della Caccia). Zero, invece le vittime degli orsi nello stesso periodo: eppure nessuno ha mai adottato misure urgenti di sospensione della caccia!

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