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Sofia (Bulgaria): facoltà di veterinaria firma stop a uso di animali per fini sperimentali

Interruzione dal 2025, grazie ad accordo con associazione nostra partner.

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Ultimo aggiornamento

venerdì 27 settembre 2024

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A disposizione strumenti didattici all'avanguardia e senza crudeltà

Dal 2025, la Facoltà di Medicina Veterinaria dell'Università Forestale (UF) di Sofia interrompel'uso di animali per fini sperimentali in due discipline scientifiche: fisiologia e fisiopatologia.

Il 9 settembre, infatti, è stato firmato un accordo tra la Facoltà di Veterinaria, l’associazione animalista tedesca partner della coalizione europea - di cui siamo membri anche noi di LAV -  e la Rete internazionale per l'educazione umana (InterNICHE), oltre alla ONG bulgara per la protezione degli animali (CAAI). 

UN ACCORDO CHE SALVA OLTRE 500 ANIMALI ALL'ANNO

Grazie a questa storica firma, ogni anno oltre 500 animali - tra cui rane, topi, ratti e conigli - saranno salvati da torture e uccisioni per scopi didattici, ambito dove i metodi non animali sono già ampiamente disponibili. Si tratta di un segnale importante che riflette l'impegno delle istituzionnel progresso della scienza veterinaria a garantire i più elevati standard di benessere e protezione degli animali. 

Tramite la collaborazione tra l'UF e le organizzazioni per la protezione degli animali, la Facoltà di Medicina Veterinaria riceverà moderne attrezzature informatiche e programmi software specializzati che forniranno un approccio interattivo all’avanguardia che assicurerà una formazione di livello elevato.

Sarà messo inoltre a disposizione il Critical Care Jerry, un manichino per l'addestramento veterinario in grado di simulare 14 tipi di respirazione patologica e problemi cardiaci nei cani.

Jerry offre agli studenti l'opportunità unica di esercitarsi nella diagnosi nelle condizioni descritte: attività che nella vita reale richiederebbe fino a 10 anni di esperienza. Sul simulatore possono essere eseguite anche altre procedure di routine come la rilevazione del polso, il prelievo di sangue, il bendaggio, l'individuazione di fratture, ecc. 

La scienza veterinaria esiste per migliorare la vita degli animali e questa decisione ne è un’ulteriore conferma.

In Italia, grazie a noi di LAV, vige il divieto di usare animali vivi per la didattica universitaria, tranne che per corsi specialistici, e ci auguriamo che il nostro esempio, unito a quello bulgaro, possa innescare un cambiamento a livello europeo culturale e scientifico che basi sul progresso il rispetto di ogni vita.