Domani e mercoledì (6 e 7 dicembre) a Bruxelles si parlerà di alternative alla sperimentazione animale, due giorni di convegno organizzato dalla Commissione Europea dal nome “Scientific Conference: Non-Animal Approaches - The Way Forward” , in risposta alla petizione internazionale #STOPVIVISECTION che raccolse 1.173.130 firme, per chiedere di abrogare o modificare la Direttiva 2010/63 sulla vivisezione.
La Commissione, nonostante l’altissimo numero di cittadini che hanno aderito all’iniziativa, ha comunicato che non intende presentare una proposta di abrogazione del testo comunitario, né proporre l'adozione di un nuovo quadro legislativo, ha tuttavia organizzato questo importante evento, che riunisce mondo politico, legislativo, scientifico e animalista, sul tema delle alternative alla sperimentazione animale.
Le aree tematiche saranno focalizzate sullo sviluppo dei metodi alternativi e sulle strategie per accelerarne l’iter di validazione (al momento occorrono oltre 13 anni affinché un nuovo modello sperimentale venga accettato), includendo sessioni sulle tecnologie più innovative e sui fondi destinati all’implementazione del principio delle le 3R (replacement, reduction, refinement). Purtroppo i fondi per i metodi sostitutivi sono insufficienti se non inesistenti e manca l’incentivo concreto al superamento del modello animale, l’Europa deve chiarire quanto i test in vivo siano obsoleti ed invasivi e promuovere la necessaria cultura sui test non animali.
Questo convegno è stato organizzato anche in risposta a quanto previsto dall’articolo 58 della Direttiva, che prevede il riesame della stessa "entro il 10 novembre 2017, tenendo conto dei progressi nello sviluppo di metodi alternativi che non prevedono l’uso di animali e propone modifiche se necessarie”. L’iter di riesame ha visto coinvolti vari partecipanti, tra cui le associazioni animaliste e la LAV, che ha risposto al sondaggio della Commissione cogliendo l’occasione per sottolineare debolezze e inattendibilità della sperimentazione animale, la scarsa trasparenza della ricerca e l’assenza di concreti incentivi ai metodi alternativi.
Saranno giorni importanti, che testimoniano quanto l’Unione Europea e le Istituzioni che ci rappresentano siano rivolte all’obiettivo finale della sostituzione degli animali nei laboratori, fine che si coniuga perfettamente con la petizione della LAV che verrà presentata al Ministro della Salute con oltre 57.000 firme raccolte per chiedere il rispetto dei divieti previsti dalla legge contro i test sugli animali relativi alle sostanze d’abuso (alcol, fumo, droghe), i trapianti di organi tra specie diverse e limiti nel riutilizzo in una seconda sperimentazione.
Il mondo della ricerca che utilizza modelli non animali domani scenderà in campo, speriamo di assistere a un dibattito fruttuoso che coniughi futuro, diritti e speranza per milioni di animali e di cittadini.
Michela Kuan
Responsabile area Ricerca senza Animali