Si è aperto oggi presso il Tribunale di Brescia il processo che vede imputato un uomo (pluripregiudicato) che dovrà rispondere dei reati di maltrattamento e di allevamento e addestramento di cani per i combattimenti.
Secondo l’accusa, l’uomo avrebbe sottoposto al taglio delle orecchie i suoi dogo argentini per renderli idonei al combattimento, nonché allevato e addestrato cani al fine di farli combattere con altri animali, tra cui cinghiali. Tutto ciò con l’aggravante della recidiva infraquinquennale e reiterata. I fatti si sarebbero svolti a Manerba del Garda (BS) in data anteriore e prossima al maggio 2017 e grazie ad alcune denunce presentate e all’attività di investigazione dei Carabinieri, la Procura di Brescia ha chiesto il rinvio a giudizio dell’uomo.
Noi di LAV ci siamo costituiti parte civile nel procedimento, rappresentati dall’avvocato Vittorio Arena del foro di Brescia, che ringraziamo.
“Si tratta di un processo molto importante perché riguarda un aspetto dei combattimenti tra animali non ancora del tutto esplorato, come l’allevamento e l’addestramento alla lotta – commenta Ciro Troiano, criminologo, responsabile dell’Osservatorio Nazionale Zoomafia della LAV - Il combattimento è solo l’evento finale di un’attività criminale che inizia con l’allevamento e l’addestramento e che sottopone a maltrattamenti e privazioni etologiche gli animali coinvolti”.
Confidiamo nell’accertamento di ogni responsabilità e dunque nella condanna di colui che sarà riconosciuto colpevole di azioni che oltre ad essere penalmente rilevanti, sottopongono gli animali a sofferenze e auspichiamo che la gravità dei fatti sia di stimolo al Governo e al Parlamento per accelerare l’iter della proposta di legge volta a rendere più severa ed efficace la legge sul maltrattamento e l’uccisione di animali.