Si è tenuta questa mattina Commissione Agricoltura della Camera dei Deputati, l'Audizione sul tema del bracconaggio ittico, nel corso della quale siamo stati ascoltati come unica associazione animalista e ambientalista.
Nel corso del nostro intervento, tenuto da Ciro Troiano, Responsabile dell'Osservatorio Zoomafia LAV, abbiamo esposto la nostra posizione e le nostre proposte sul Disegno di Legge “Modifiche all'articolo 40 della legge 28 luglio 2016, n. 154, in materia di contrasto al bracconaggio ittico nelle acque interne” già approvato dal Senato in prima lettura.
ll bracconaggio ittico, costituisce un grave problema di tutela della fauna selvatica ittica e di criminalità, fenomeno ancora perlopiù sconosciuto nella sua pericolosità.
In alcune province del Nord, i fiumi, grandi e piccoli, come documentato anche dal rapporto Zoomafia 2021 che riprende fonti di Polizia locale e nazionale, sono saccheggiati da bande di predatori umani: pescatori di frodo, quasi tutti stranieri dell’Est Europa, che dispongono di mezzi, barche potenti, furgoni-frigo, reti lunghe centinaia di metri, che occupano le sponde fluviali con ricoveri di fortuna e con bivacchi che deturpano il paesaggio, e che usano, spesso, intimidazioni e minacce nei confronti degli addetti ai controlli.
L’attuale legge appare non adeguata a contrastare in modo efficace questo fenomeno criminale e a volte diventa farraginosa soprattutto per gli aspetti sanzionatori o collegati all’applicazione di sanzioni accessorie come la confisca.
Come LAV abbiamo individuato nella proposta di legge in esame alcuni punti che possono essere migliorati e per i quali abbiamo proposto appositi emendamenti che riguardano la pesca sportiva, l’uso di alcuni mezzi e strumenti, ma, soprattutto, l’aspetto sanzionatorio, con la proposta di prevedere un reato rientrante tra i delitti, in luogo della mera, quanto inefficace, contravvenzione prevista.
Un altro punto necessario di modifica è quello relativo alla proposta di modifica relative al sequestro e alla confisca. Prevedere l’applicazione di tali istituti solo in caso di recidiva, significa di fatto rendere impraticabile la loro applicazione.
Altro aspetto importante è quello relativo alla vigilanza ittica: riteniamo infatti che tra i soggetti preposti a tale funzione debbano essere inserite anche le guardie particolari giurate delle associazioni protezionistiche, alle quali la legge assegna funzioni di polizia giudiziaria.