Ieri pomeriggio il parlamento bosniaco ha approvato in prima lettura l’emendamento alla legge per la tutela animali che reintroduce l’eutanasia per i randagi.
Ma non è ancora detta l’ultima parola poiché intorno al 20 novembre prossimo il Parlamento sarà chiamato nuovamente a votare per l’approvazione definitiva dell’emendamento che permetterebbe di uccidere i cani ospiti nei canili dopo solo 14 giorni di permanenza.
Rivolgiamo quindi un appello a tutti gli europarlamentari affinché facciano tutto ciò che è in loro potere per scongiurare la reintroduzione di una misura profondamente in contrasto con la sensibilità dei cittadini di tutta Europa e inaccettabile.
L’Italia, grazie al Ministro degli Esteri Emma Bonino e all’Ambasciatore italiano a Sarajevo, Ruggero Corrias, che ringraziamo, ha già espresso ai leader politici bosniaci la viva preoccupazione del Governo e della società civile italiana per tali possibili sviluppi della legge, auspicando che l’attuale normativa sia mantenuta e applicata con efficacia.
Ultim'ora: il 30 ottobre l'Ambasciatore italiano Ruggero Corrias ci ha scritto per aggiornarci sugli sviluppi della legge sulla tutela degli animali in Bosnia Erzegovina.
L'Ambasciatore ci ha assicurato che "L'Ambasciata sta seguendo con costante attenzione l'iter legislativo" e che è stata espressa agli interlocutori bosniaci "la viva preoccupazione del Governo e della società civile italiana sulla questione": leggi cosa ci ha scritto.
Fra le prime risposte giunte all'Ambasciata d'Italia, quella del Presidente di turno della Camera dei Popoli Ognejen Tadic, che condivide le preoccupazioni italiane: leggi la sua lettera.
Continueremo a fare pressione sulle scelte del Parlamento bosniaco perché non cambi l'attuale normativa!