Si chiude domenica 20 maggio la petizione on-line lanciata il 9 marzo scorso dall’assessore all’Agricoltura della Provincia di Bolzano, Arnold Schuler, per abbassare il livello di protezione del lupo, consentendone l’uccisione sul territorio provinciale.
Una petizione che poteva essere sottoscritta da qualsiasi cittadino del mondo connesso al web (senza alcuna verifica dell’identità reale del firmatario), ma che ha raccolto solamente 36.000 firme, 25.000 delle quali da altre aree d'Italia. Meno del 5% della popolazione provinciale avrebbe quindi sostenuto l’assessore nella sua crociata antilupo: un fallimento politico su tutta la linea, nonostante il quorum della petizione sia stato ridotto dalle iniziali 1 milione di firme, alle attuali 50.000..
Ma con la petizione antilupo, l’assessore Schuler si è spinto oltre, non si è limitato a raccogliere le firme on-line. Nella sua veste di assessore con competenze su Enti locali e foreste, ha messo a disposizione dei cittadini gli uffici dei Comuni e delle Stazioni forestali dove poter firmare la petizione cartacea.
È quanto emerge dalle risposte che lo stesso assessore ha fornito all’interrogazione che il Gruppo Verde in Consiglio provinciale aveva depositato lo scorso 9 marzo, il giorno di avvio della petizione on-line. Sorgono quindi forti dubbi sulla legittimità dell’azione compiuta dall’assessore Schuler che, utilizzando la sua posizione, ha impiegato le strutture amministrative provinciali per attività non istituzionali.
Sarebbe meglio che l’assessore Schuler, ottemperando al mandato istituzionale affidatogli dai suoi concittadini, si impegnasse per favorire la convivenza con il lupo, come già accade nella confinante Provincia di Trento, a meno che la petizione non si riveli un'operazione elettorale. Nel qual caso costituirebbe un altro tentativo di scaricare sul lupo le responsabilità di un’Amministrazione priva di ogni prospettiva che possa favorire la coesistenza, così come imposto dalle norme europee.
Massimo Vitturi
Responsabile LAV Animali Selvatici