Con una storica sentenza deposita oggi, la Corte dei Conti d’Appello, ha condannato l’allora Presidente della Provincia di Bolzano e assessore alle foreste Alois Durnwalder e l’ex direttore dell’ufficio caccia e pesca della medesima Provincia Heinric Erhard, per aver emanato per anni decine di decreti che consentivano ai cacciatori altoatesini l’uccisione di migliaia di animali selvatici protetti dalle norme europee e nazionali.
Decreti che avevamo regolarmente impugnato avanti al TAR, e da questo puntualmente sospesi per grave carenza di istruttoria e motivazione.
Una condotta illegittima, reiterata pervicacemente, che ha prodotto un danno economico alle casse dell’Amministrazione Provinciale di Bolzano e quindi ai cittadini, oggi riconosciuto dalla Corte dei Conti in oltre 1 milione di euro. I due ex vertici sono stati infatti condannati al pagamento di complessivi 1.136.250 euro, in favore dello Stato: un risultato senza precedenti che riconosce, per la prima volta in Italia, il danno erariale causato da un’Amministrazione pubblica che, scriteriatamente e a più riprese ha proposto e approvato Decreti di autorizzazione all’uccisione di animali di specie protette - come marmotte e stambecchi – incurante delle costanti bocciature della Giustizia amministrativa.
Una storia che si ripete, incredibilmente, proprio in questi giorni con l’annuncio della Provincia di Bolzano, seguita a ruota da Trento, di voler approvare in tempi brevi norme che consentano di sparare a lupi e orsi.
Auspichiamo che questa storica condanna rappresenti un preciso monito agli attuali amministratori della stessa Provincia di Bolzano e della vicina Provincia di Trento, a non approvare le proposte di Legge per l’uccisione di lupi e orsi, specie protette a livello nazionale ed europeo: anche in questi casi le responsabilità ricadrebbero su tutti gli Assessori ed i Consiglieri Provinciali che decidessero di votare favorevolmente agli abbattimenti.