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Monte San Pietro (BO): il cane Franco ucciso da un colpo d'arma da fuoco

Fatto gravissimo, chi può girare armato fuori dalla stagione venatoria?

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Ultimo aggiornamento

lunedì 10 febbraio 2025

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Ennesima dimostrazione della pericolosità sociale della caccia

Era in passeggiata con la sua famiglia, il suo compagno umano e un altro cane femmina, quando Franco, un meticcio simil Griffone, è stato raggiunto da un colpo d’arma da fuoco che l’ha centrato sul torace.

Chi ha sparato ha poi trascinato il suo corpo dietro i cespugli per occultarlo e, dopo aver tolto all’altro cane il dispositivo GPS che indossava, si è allontanato.

Franco è stato poi trovato privo di vita, al termine di una scia di sangue, dal suo compagno umano che ha subito sporto denuncia per uccisione di animale.

Il gravissimo fatto è accaduto a Montepastore, in pieno giorno, nelle vicinanze del rifugio Riot Dog, dove Franco viveva e dove trovano ospitalità e serenità cani che arrivano da situazioni di maltrattamento o da anni di detenzione in canili lager.

Nonostante la zona di Montepastore sia interessata da aziende faunistiche venatorie, la stagione venatoria è stata chiusa il 30 gennaio. Inoltre, in Emilia-Romagna il venerdì è una giornata interdetta alla caccia anche a stagione aperta, non ci sono quindi “giustificazioni” come  incidente di caccia. Ci chiediamo allora: chi girava armato e libero di uccidere a fucilate un cane che stava passeggiando? Ancora una volta è sotto gli occhi di tutti la pericolosità sociale dell’attività venatoria e di chi la pratica, sono migliaia le vittime collaterali, umane e animali. Non è accettabile che una persona esca per una passeggiata con il suo cane e lo debba riportare a casa morto per un colpo d’arma da fuoco.Annarita D’Errico, responsabile nazionale degli Sportelli LAV

Lo Sportello LAV contro i maltrattamenti sugli animali di Bologna, attivo già dallo scorso anno, si unirà alla denuncia già depositata per chiedere che venga avviata subito un’indagine acquisendo tutti gli elementi utili a individuare il responsabile.

Quanto accaduto è un fatto molto grave, non è trascurabile solo perché la vittima è un animale. Per questo chiediamo collaborazione e invitiamo chi avesse informazioni a contattarci. È necessario lavorare a tutti i livelli affinché situazioni del genere non si verifichino più.