Oggi il Direttore Generale della Veterinaria del Ministero della Salute, Pierdavide Lecchini, ha trasmesso una Nota a Regioni, Servizi Veterinari e Associazioni animaliste che vieta l’introduzione in Italia di cani e gatti ospitati nei rifugi/canili e di cani e gatti liberi sul territorio provenienti dall’Ucraina per evitare la possibilità di diffusione della rabbia.
Una decisione, discriminatoria nei confronti di quattrozampe oggi sotto le bombe, e ormai senza cibo né acqua, come nel rifugio vicino Kiyv dell’italiano Andrea Cisternino, per il quale è necessario ottenere da parte del Ministro degli Esteri Di Maio un corridoio umanitario.
LAV, pur condividendo l’attenzione del Ministero nei confronti di questa zoonosi, ha prontamente scritto al Ministro della Salute, Roberto Speranza, affinché riveda la decisione e consenta alle Associazioni riconosciute dallo stesso Ministero di prendere in carico questi animali perché possano essere sottoposti in Italia a tutti gli adempimenti sanitari previsti dalla normativa.
Negare questa possibilità di fuga dalla guerra equivarrebbe a dire che persone non vaccinate contro il Covid o che non hanno alcun documento non possono trovare asilo nel nostro Paese, mentre invece, giustamente, sia loro che i loro cani e gatti al seguito, anche senza vaccinazione antirabbica, hanno il diritto di entrare in Italia.
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