Home | Notizie | Benessere animale: il livello in UE è ancora insufficiente

Benessere animale: il livello in UE è ancora insufficiente

Pur offrendo un livello di protezione tra i più elevati al mondo, la normativa europea sulla tutela degli animali allevati ha bisogno di modifiche sostanziali.

Leggi l'articolo

Ultimo aggiornamento

giovedì 06 ottobre 2022

Topic


Condividi

Necessaria una revisione ambiziosa delle norme vigenti da parte della Commissione Europea

La Commissione Europea ha eseguito un controllo sull’adeguatezza delle norme vigenti a tutela degli animali allevati, per valutarne l'efficacia e la pertinenza alla luce degli sviluppi delle conoscenze scientifiche, nonché degli obiettivi di sostenibilità del Green Deal europeo. E di ieri è la relazione della Commissione che, nell’esaminare punti deboli e punti di forza della normativa, ha reso noti i risultati della sua attività di fitness check iniziata più di un anno fa, che ha riguardato sette principali atti legislativi ed analizzato un'ampia ricerca documentale.

Nella relazione pubblicata il 5 ottobre 2022, la Commissione si è espressa con una valutazione di insufficienza, viste le diverse lacune, l’assenza di requisiti per alcune specie e la carenza della sua applicazione nei Paesi Membri. La Commissione è stata chiara nel ritenere che “nell'UE esiste ancora un livello non ottimale di benessere degli animali. In particolare, questo è il caso degli animali per i quali attualmente manca una normativa mirata, come le vacche da latte e il pesce d'allevamento” ed ha evidenziato aspetti critici anche alla normativa vigente che “consente comunque di tenere galline ovaiole, scrofe e vitelli in sistemi di stabulazione confinati che ne limitano notevolmente i movimenti e ne ostacolano il benessere”.

L’attuale legislazione sulla tutela degli animali allevati è insufficiente anche perché vaga e anacronistica, visto che alcuni provvedimenti risalgono a più di due decadi fa. La legislazione deve essere aggiornata per tenere conto sia dei passi avanti della conoscenza scientifica e delle aspettative dei cittadini, sempre più consapevoli di cosa si cela dietro la produzione zootecnica. Espressione inequivocabile dell’interesse dei cittadini europei è la richiesta di porre fine all’era delle gabbie attraverso l’iniziativa #EndTheCageAge, che è stata la prima iniziativa europea sulla detenzione degli animali e la più sostenuta in termini di firme e associazioni in coalizione. Inoltre, la Commissione conferma che è necessario rivedere la normativa vigente anche alla luce della Strategia Farm to Fork, che si pone l’obiettivo di rendere il sistema agroalimentare europeo più sostenibile.

La relazione della Commissione è molto importante proprio in vista della revisione globale della legislazione sul benessere degli animali, che dovrà essere presentata entro il 2023. Nella valutazione degli impatti economici, sociali e ambientali dei cambiamenti normativi, è fondamentale che la Commissione tenga conto dei devastanti impatti che l’industria degli allevamenti già determina e agisca di conseguenza.

Come fatto fino ad ora, prendendo parte attiva alla campagna #NoAnimalLeftBehind e lavorando con la coalizione europea Eurogroup for Animals, continueremo a dare il nostro contributo per assicurare che vengano fatti questi passi fondamentali nella giusta direzione, in linea al riconoscimento di animali come esseri senzienti nell’art 13 del TFUE, e continueremo a lavorare per un mondo senza più sfruttamento di animali per la produzione di cibo.


FOTO NEL TESTO DI AP