Il Vaticano condanni un sistema di morte e di sfruttamento come quello zootecnico.
Benedire gli animali e i loro allevatori per simboleggiare il nuovo ruolo degli allevamenti italiani nella costruzione di un sistema di welfare a tutela dei più deboli.
Questo è il motivo che ha portato Coldiretti e l’Associazione allevatori a portare oggi a Roma in piazza San Pietro asini, cavalli, mucche, pecore e conigli per celebrare Sant’Antonio Abate, santo protettore degli animali, e ricevere la benedizione del Cardinale Mauro Gambetti, benedizione che riceveranno anche i loro proprietari, ovvero chi li riduce a prodotti e li porta alla morte.
Perché benedire il comparto zootecnico e gli allevatori che uccidono gli animali per profitto? Gli animali hanno bisogno di essere tutelati in vita, non di essere benedetti in previsione della loro uccisione per essere mangiati!
Gli animali negli allevamenti sono privati di qualsiasi soddisfacimento dei loro bisogni, vengono sfruttati in quanto prodotti e non rispettati in quanto esseri senzienti. La crudeltà è insita nel modello allevatoriale che vede gli animali come numeri dai quali trarre il massimo profitto, non considerando in nessun modo l’individualità delle creature allevate.
Sulla presenza in piazza degli animali c’è molto da dire: saranno costretti ad ambienti e rumori ai quali non sono abituati e a spazi inadeguati, con condizioni igienico sanitarie altrettanto inadatte.
Infatti, anche l’aspetto sanitario sull’opportunità di una simile rappresentazione in un contesto così affollato non è da sottovalutare: la situazione attuale in termini di malattie virali tra gli animali allevati in Italia è emergenziale. La maggior parte dei virus tra gli animali non si trasmette all'essere umano, ma quest'ultimo è un vettore che diffonde il virus con i propri comportamenti.
Il comparto zootecnico ha alterato l’armonia con la Natura, stipando in strutture sovraffollate e in condizioni igienico sanitarie inevitabilmente precarie gli animali e uccidendo, in caso di virus, esseri senzienti in via preventiva. La tradizione cattolica, sull’esempio di San Francesco d’Assisi, oltre che su quella di Sant’Antonio Abate, tiene in considerazione la relazione interspecie basata sull’empatia, la solidarietà ed il rispetto reciproco. L’autore del Cantico delle Creature invita a trascorrere l’esistenza in armonia con la Natura, rendendole omaggio e rispettandola in quanto fondamentale per la sopravvivenza.