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Stop a test sui topi per il botox, inutili e cruenti! Appello LAV/ECEAE

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Ultimo aggiornamento

martedì 22 giugno 2021

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Sono trascorsi dieci anni da quando il primo produttore di cosmetici e derivati del botox, Allergan, ha ricevuto l'approvazione legale per la vendita di prodotti non testati su animali. In seguito, altre due aziende internazionali, Merz e Ipsen, sono passate ai metodi alternativi, rispettivamente nel 2015 e nel 2018. 

Nonostante queste conquiste, frutto di lunghe campagne animaliste, purtroppo i test sui topi, estremamente dolorosi e crudeli, per il botox, continuano. Per questo, con la European Coalition to End Animal Experiments (ECEAE), di cui facciamo parte, chiediamo all'Agenzia europea per i medicinali (EMA) di eliminare il test LD50 sui topi, dalle procedure previste dalla normativa europea; a supporto di questa azione l'ECEAE organizzerà delle azioni dimostrative in tutta Europa, fino al 26 giugno, per protestare contro l'uso di modelli animali in questo campo di applicazione. 

Il grave problema sta nel fatto che, nonostante le normative internazionali prevedano il ricorso prioritario ai metodi alternativi, rispetto a quelli che fanno uso di animali, la Farmacopea Europea, che regola il test sui batch dei prodotti a base di botox, permette di ricorrere anche al famigerato LD50 sui topi. È inaccettabile che animali senzienti siano ancora soggetti a una morte straziante per un prodotto ampiamente utilizzato per scopi cosmetici, nonostante siano disponibili tecnologie che consentono di non usare animali.

Michela Kuan
biologa, responsabile Area Ricerca senza animali