Voleva eliminare le nutrie che vivevano nei pressi dei suoi terreni, per questo un agricoltore di Gazzo Veronese (VR) ha caricato il suo trattore di mais mescolato con veleno, che poi ha sparso lungo i tre ettari dei suoi possedimenti.
Questa mattina alla Polizia Provinciale e alla Protezione Civile intervenute sul luogo, si è presentato uno scenario apocalittico con centinaia di animali morti: lepri, fagiani, cicogne, gallinelle d’acqua, nutrie, anatre, pesci, mentre qualche uccello tentava ancora di prendere il volo per poi andare a morire pochi metri più in là.
Si tratta di una devastazione di proporzioni inimmaginabili, quella raccontata dalla sede LAV di Verona, un vero e proprio disastro ambientale, anche perché il veleno è stato sparso all’interno di un’oasi gestita dal WWF, quindi particolarmente ricca di presenze animali, in pieno inverno quando gli animali sono alla continua ricerca di cibo.
La Polizia Provinciale ha già provveduto a perquisire la casa del proprietario dei terreni, ma al momento non ci sono notizie precise sugli esiti.
Da anni chiediamo che il divieto di uso di esche e bocconi avvelenati venga codificato in una legge che preveda pesanti sanzioni, anche con l’istituzione del reato di strage di animali, fattispecie estremamente frequente.
Questo caso dimostra come non sia più derogabile un intervento dello Stato contro coloro che usano veleni a danno degli animali e dell’ambiente attentando quindi anche alla vita di noi tutti. La sede LAV di Verona ha già contattato i suoi legali per denunciare il responsabile dell’ignobile atto.
Massimo Vitturi
Responsabile Area Animali selvatici