Sono tanti i temi che abbiamo portato all’attenzione della Commissione Giustizia della Camera dei Deputati.
Inasprimento delle sanzioni anche per evitare istituti come la messa alla prova, una disciplina organica della custodia giudiziaria che riconosca l’animale come essere senziente, prevedere che l’uccisione e il maltrattamento siano puniti non solo per dolo, cioè quando sono intenzionalmente causati, ma anche per colpa (ad esempio, nei casi in cui il detentore “dimentichi” l’animale senza cibo) sono alcuni dei temi che abbiamo portato all’attenzione della Commissione Giustizia della Camera martedì 6 febbraio.
Rimandando per approfondimenti a questa dettagliata relazione, nel corso dell’audizione abbiamo sottolineato, inoltre, come nei 20 anni dalla sua emanazione, la Legge 189, grazie alla quale il maltrattamento di animali è stato elevato da una semplice contravvenzione a delitto, abbia permesso numerose sentenze di condanna, prima impossibili.
Tuttavia, i 20 anni di applicazione hanno fatto emergere l’inderogabile necessità di apportarvi delle modifiche e aumentare la tutela penale degli animali, dando al contempo maggiori strumenti alle Forze di Polizia e alla Magistratura e rispondere positivamente alla crescente sensibilità dei cittadini, basti pensare che in due settimane la petizione per modificare la Legge 189 lanciata da LAV dopo l’uccisione di Aronne - il cane bruciato vivo a Palermo - ha raccolto quasi 140.000 firme.
Entrando nel merito delle proposte di Legge sulle quali siamo stati chiamati a esprimerci, abbiamo argomentato come la proposta a prima firma dell’On. Brambilla (Noi Moderati) sia quella idonea a essere adottata come testo base, da arricchire con le positive disposizioni contenute nella proposta di legge presentata dall’On. Dori (Alleanza Verdi e Sinistra) e con quanto contenuto in ambito civilistico dalla proposta di legge dell’On. Bruzzone (Lega), sottolineando però con forza che il riconoscimento degli animali quali esseri senzienti non deve e non può essere - come accade all’interno della proposta di legge a prima firma Bruzzone - appannaggio dei soli animali da compagnia, poiché ciò è in contrasto con l’articolo 13 del Trattato dell’Unione Europea e con la nostra Costituzione.
Oltre a sottolineare l’importanza di prevedere una norma ai sensi della quale gli animali non possano più tornare nelle mani dei loro maltrattatori - in caso, ad esempio, di prescrizione - abbiamo richiamato l’attenzione della Commissione sulla necessità di inserire nel testo base che sarà adottato una disposizione finalizzata a impedire l’uccisione degli animali nelle more del giudizio di merito del TAR. In questo modo si supererebbe il paradosso giuridico che si viene a ingenerare quando il TAR non concede la sospensiva, perché rimane comunque possibile procedere all’uccisione degli animali. Successivamente però, in una seconda fase di merito, il TAR potrebbe accogliere il ricorso quando gli animali hanno già subìto un danno irreversibile come nel caso dei maiali del Rifugio Cuori Liberi.
Ci auguriamo vivamente che questo Governo e questo Parlamento, proseguendo il cammino avviato nel 2004 dalla maggioranza trasversale che ha approvato la Legge 189, vogliano compiere un passo storico in avanti nella tutela degli animali, a patto però che la modifica non sia circostanziata ai soli animali da compagnia, come prevede il testo dell’On. Bruzzone, perché ciò sarebbe in contrasto con il Trattato dell’Unione Europea, con l’articolo 9 della nostra Costituzione e con la giurisprudenza scaturita dalla stessa Legge 189 del 2004.