Asti: grazie a ricorso LAV sospeso piano di uccisione dei caprioli
Il Presidente del TAR Piemonte ha disposto con proprio decreto, pubblicato il 5 giugno, l'immediata sospensione del “Piano straordinario e speditivo di contenimento delle popolazioni stabili di capriolo in provincia di Asti”. Una definizione asettica dietro la quale si nasconde in realtà lo sterminio di 1.240 caprioli, il 30% della popolazione stimata su tutto il territorio provinciale.
Si tratta di un piano infarcito di numerosi profili d'illegittimità, in pieno contrasto con le norme nazionali a tutela della fauna selvatica:
- è privo del parere obbligatorio di ISPRA
- non riporta alcun dato di riferimento agli incidenti stradali che sarebbero causati dai caprioli
- solamente otto delle quarantuno aree censite nel 2023 hanno riportato danni all'agricoltura imputati ai caprioli
- il censimento della popolazione di caprioli presenti in provincia è gravemente approssimativo perché riferito solo al 14% della superficie provinciale
- non viene riportata alcuna verifica dei metodi ecologici che la legge impone di utilizzare prima di poter redigere un piano di uccisioni
Questi motivi ci hanno che hanno indotto ad inviare nelle scorse settimane ben due diffide al Presidente della Provincia di Asti, Rasero, chiedendo la sospensione del piano.
Diffide rimaste non solo del tutto inascoltate, ma alle quali la provincia ha risposto con decine di autorizzazioni all'uccisione dei caprioli, costringendoci a rivolgersi al TAR Piemonte innanzi al quale abbiamo impugnato il piano provinciale.
Siamo estremamente felici della sospensione disposta dal Presidente del TAR, quel piano è una vera e propria operazione di guerra contro i caprioli senza alcuna prova degli incidenti a loro imputati e con danni meno che risibili.
Il prossimo 19 giugno si terrà l'udienza collegiale del TAR che potrà confermare la sospensione del piano provinciale.
Nel qual caso la LAV valuterà ulteriori interventi segnalando il procedimento alla Corte dei Conti con riferimento al danno erariale derivato dall'illegittima uccisione dei caprioli, analogamente a quanto accaduto nel 2018 quando, a seguito della denuncia LAV, il Presidente della Provincia Autonoma di Bolzano, assieme a un suo funzionario, si è trovato costretto a sborsare quasi un milione di euro per il danno causato alla collettività avendo consentito l'uccisione di animali selvatici in violazione delle norme nazionali di tutela, proprio come potrebbe accadere con i caprioli in Provincia di Asti.
Ringraziamo lo studio Fenoglio-Callegari di Torino per questo primo bellissimo risultato, ora speriamo che nelle prossime udienze il TAR dichiari definitivamente l'illegittimità del piano provinciale e il suo annullamento, garantendo la vita dei caprioli sopravvissuti allo sterminio e consentendoci di avviare il procedimento per danno erariale per far pagare di tasca propria i responsabili delle uccisioni già avvenute