Home | Notizie | Caprioli di Asti: TAR condanna la Provincia a risarcire le nostre spese legali

Caprioli di Asti: TAR condanna la Provincia a risarcire le nostre spese legali

Dopo la sospensione definitiva del piano di uccisione di 1240 caprioli. 

Leggi l'articolo

Ultimo aggiornamento

martedì 08 aprile 2025

Topic


Condividi

Continuiamo a monitorare per scongiurare minacce alla vita degli animali

La sentenza pubblicata la scorsa settimana dal TAR piemontese ha preso atto che il piano provinciale che aveva condannato a morte 1.240 caprioli era ormai scaduto il 31 marzo scorso, dichiarando quindi la “sopravvenuta carenza d’interesse”, e ha ribadito la sua illegittimità condannando la Provincia di Asti a rifondere le spese legali sostenute dalla nostra Associazione. 

Quando a marzo 2024 la Provincia di Asti aveva condannato a morte gli animali con il suo “Piano straordinario e speditivo di contenimento delle popolazioni stabili di capriolo”, l’immediato intervento della LAV presso il TAR Piemonte aveva portato alla sospensione per ben due volte del piano mettendo in salvo gli animali.

Dopo le due pronunce positive che avevano già sospeso il piano che prevedeva un vero e proprio massacro dei caprioli in provincia di Asti, ora la sentenza del TAR mette definitivamente una pietra tombale sulle velleità animalicide della Provincia, condannandola a rifondere le spese legali sostenute dalla LAV. Massimo Vitturi , responsabile nazionale Area Animali Selvatici LAV

Il percorso giudiziario appena concluso al TAR ha quindi dimostrato che la provincia di Asti aveva agito in fragoroso contrasto con le norme di tutela degli animali selvatici, un vero e proprio attacco sferrato prendendo a pretesto irrisori danni all’agricoltura e riportando cifre che non hanno alcun riscontro scientifico.


Infatti, il piano predisposto dalla Provincia di Asti riportava che solamente in otto delle quarantuno aree censite nel 2023 erano stati riferiti danni all’agricoltura imputabili ai caprioli, mentre non era riportato alcun dato in merito agli incidenti stradali.

Inoltre, il piano era stato approvato nonostante il mancato ma necessario parere di ISPRA, massimo istituto scientifico nazionale, che deve sempre essere interpellato quando le amministrazioni dispongono l’uccisione di animali selvatici.

La Provincia di Asti è stata quindi condannata a pagare le spese legali sostenute da noi di LAV.

Il nostro impegno per la tutela degli animali selvatici non si ferma certo con questa vittoria, per la quale ringraziamo per l’assistenza lo studio Fenoglio-Callegari di Torino.

Continueremo a monitorare gli atti dell’amministrazione provinciale per scongiurare nuove minacce alla vita degli animali selvatici e saremo pronti ad intervenire contro ogni tentativo di utilizzarli per il passatempo sanguinario dei cacciatori.

Le sue cure dipendono dal tuo 5X1000

Dona il tuo 5X1000 agli animali! E contribuirai anche alle cure di Madiba.
Bastano il codice fiscale LAV 80426840585 e la tua firma sulla dichiarazione dei redditi.



Dona ora

Ripercorri la storyline

giovedì 20 giugno 2024

Asti: conferma definitiva della sospensione del piano di uccisione dei caprioli

Accogliamo con soddisfazione la notizia che il TAR del Piemonte nella sua udienza del 19 giugno ha definitivamente confermato la sospensione del piano che prevedeva un vero e proprio massacro dei caprioli in provincia di Asti, senza alcuna prova degli incidenti a loro imputati e con danni all'agricoltura meno che risibili.

In questi giorni gli agricoltori hanno sferrato un vero e proprio attacco contro gli animali selvatici. Prendendo a pretesto i danni all'agricoltura e riportando cifre che non hanno alcun riscontro scientifico, chiedono lo sterminio di qualsiasi specie.

Quando si vanno ad analizzare nel dettaglio, si scopre però, come nel caso di Asti, che i danni imputabili agli animali sono irrisori, una nullità se comparati con quelli attribuibili ai cambiamenti climatici.

Infatti, il piano predisposto dalla Provincia di Asti riportava che solo in otto delle quarantuno aree censite nel 2023 erano stati riportati danni all'agricoltura imputabili ai caprioli, mentre non era riportato alcun dato in riferimento agli incidenti stradali che sarebbero stati causati dai caprioli. Un piano quindi infarcito di numerosi profili d'illegittimità, come confermato dalla pronuncia del TAR che ne ha determinato la sospensione definitiva fino all'udienza di merito che si terrà il prossimo 2 aprile 2025.

Come già annunciato, ora valuteremo ulteriori interventi segnalando il procedimento alla Corte dei Conti con riferimento al danno erariale derivato dall'illegittima uccisione dei caprioli, analogamente a quanto accaduto nel 2018 quando, a seguito della nostra denuncia, il Presidente della Provincia Autonoma di Bolzano, assieme a un suo funzionario, si è trovato costretto a sborsare quasi un milione di euro per il danno causato alla collettività, avendo consentito l'uccisione di animali selvatici in violazione delle norme nazionali di tutela.

Proprio come potrebbe accadere in Provincia di Asti, considerato che gli abbattimenti non erano stati sospesi nonostante le nostre due diffide, nelle quali venivano evidenziati i gravi profili d'illegittimità del piano che ora ne hanno determinato la sospensione grazie all'intervento del TAR.

Ringraziamo lo studio Fenoglio-Callegari di Torino per questo bellissimo risultato. Siamo riusciti a salvare la vita a quasi tutti i 1.240 caprioli condannati a morte dalla Provincia di Asti, mentre per quelli che sono già stati uccisi avvieremo il procedimento per danno erariale per far pagare di tasca propria.


CHIUDI

giovedì 06 giugno 2024

Asti: grazie a ricorso LAV sospeso piano di uccisione dei caprioli

Il Presidente del TAR Piemonte ha disposto con proprio decreto, pubblicato il 5 giugno, l'immediata sospensione del “Piano straordinario e speditivo di contenimento delle popolazioni stabili di capriolo in provincia di Asti”. Una definizione asettica dietro la quale si nasconde in realtà lo sterminio di 1.240 caprioli, il 30% della popolazione stimata su tutto il territorio provinciale.

Si tratta di un piano infarcito di numerosi profili d'illegittimità, in pieno contrasto con le norme nazionali a tutela della fauna selvatica:

  • è privo del parere obbligatorio di ISPRA
  • non riporta alcun dato di riferimento agli incidenti stradali che sarebbero causati dai caprioli
  • solamente otto delle quarantuno aree censite nel 2023 hanno riportato danni all'agricoltura imputati ai caprioli
  • il censimento della popolazione di caprioli presenti in provincia è gravemente approssimativo perché riferito solo al 14% della superficie provinciale
  • non viene riportata alcuna verifica dei metodi ecologici che la legge impone di utilizzare prima di poter redigere un piano di uccisioni

Questi motivi ci hanno che hanno indotto ad inviare nelle scorse settimane ben due diffide al Presidente della Provincia di Asti, Rasero, chiedendo la sospensione del piano.

Diffide rimaste non solo del tutto inascoltate, ma alle quali la provincia ha risposto con decine di autorizzazioni all'uccisione dei caprioli, costringendoci a rivolgersi al TAR Piemonte innanzi al quale abbiamo impugnato il piano provinciale.

Siamo estremamente felici della sospensione disposta dal Presidente del TAR, quel piano è una vera e propria operazione di guerra contro i caprioli senza alcuna prova degli incidenti a loro imputati e con danni meno che risibili.Massimo Vitturi, responsabile nazionale LAV, Animali Selvaticii

Il prossimo 19 giugno si terrà l'udienza collegiale del TAR che potrà confermare la sospensione del piano provinciale.

Nel qual caso la LAV valuterà ulteriori interventi segnalando il procedimento alla Corte dei Conti con riferimento al danno erariale derivato dall'illegittima uccisione dei caprioli, analogamente a quanto accaduto nel 2018 quando, a seguito della denuncia LAV, il Presidente della Provincia Autonoma di Bolzano, assieme a un suo funzionario, si è trovato costretto a sborsare quasi un milione di euro per il danno causato alla collettività avendo consentito l'uccisione di animali selvatici in violazione delle norme nazionali di tutela, proprio come potrebbe accadere con i caprioli in Provincia di Asti.

Ringraziamo lo studio Fenoglio-Callegari di Torino per questo primo bellissimo risultato, ora speriamo che nelle prossime udienze il TAR dichiari definitivamente l'illegittimità del piano provinciale e il suo annullamento, garantendo la vita dei caprioli sopravvissuti allo sterminio e consentendoci di avviare il procedimento per danno erariale per far pagare di tasca propria i responsabili delle uccisioni già avvenute



CHIUDI

giovedì 06 giugno 2024

Asti: Provincia approva sterminio di oltre 1000 caprioli

Il 28 marzo la Provincia di Asti ha approvato il “Piano straordinario e speditivo di contenimento delle popolazioni stabili di capriolo in provincia di Asti”. Una d... LEGGI I DETTAGLI

Il 28 marzo la Provincia di Asti ha approvato il “Piano straordinario e speditivo di contenimento delle popolazioni stabili di capriolo in provincia di Asti”. Una definizione asettica dietro la quale si nasconde in realtà lo sterminio di 1.240 caprioli, il 30% della popolazione stimata su tutto il territorio provinciale. 

La Provincia di Asti ha lanciato una vera e propria operazione di guerra contro i caprioli – accusati di causare danni all’agricoltura e incidenti stradali; tuttavia, il piano della Provincia non riporta alcuna prova degli incidenti e i danni a loro imputati sono meno che risibili Massimo Vitturi, responsabile Animali Selvatici

Il piano provinciale è infatti infarcito di numerose e gravissime violazioni della norma nazionale sulla tutela degli animali selvatici:  

  • è privo del parere obbligatorio di ISPRA 
  • non riporta alcun dato di riferimento agli incidenti stradali che sarebbero causati dai caprioli 
  • solamente otto delle quarantuno aree censite nel 2023 hanno riportato danni all’agricoltura imputati ai caprioli 
  • il censimento della popolazione di caprioli presenti in provincia è gravemente approssimativo perché riferito solo al 14% della superficie provinciale 
  • non viene riportata alcuna verifica dei metodi ecologici che la legge impone di utilizzare prima di poter redigere un piano di uccisioni 

Si tratta di elementi che l’ufficio legale LAV ha inserito in una diffida  è inviata oggi all’indirizzo del Presidente della Provincia di Asti Maurizio Rasero, intimandogli l’immediata cessazione delle attività di uccisione dei caprioli. 

Se anche un solo capriolo dovesse essere ucciso, segnaleremo alla Corte dei Conti tutti coloro che hanno votato a favore del piano di controllo.

I gravi profili d’illegittimità contenuti nel piano potrebbero infatti configurare  un danno erariale, analogamente a quanto accaduto nel 2018 al Presidente della Provincia Autonoma di Bolzano che, assieme a un suo funzionario e a seguito della denuncia LAV, si è trovato costretto a sborsare quasi un milione di euro per il danno causato alla collettività avendo consentito l’uccisione di animali selvatici in violazione delle norme nazionali di tutela, proprio come potrebbe accadere con i caprioli in Provincia di Asti. 

Se si considera che gli animali uccisi saranno poi destinati ai cacciatori, questo piano sembra predisposto più per riempire i loro freezer che per contenere danni e incidenti praticamente inesistenti sul territorio della provincia ora attendiamo le decisioni della Provincia, auspichiamo che prevalga il buon senso e che le operazioni di uccisione vengano definitivamente cancellate in favore di azioni non cruente e non letali che possano favorire la convivenza tra i caprioli e le attività umane che si svolgono sui loro territori.


CHIUDI