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Modena: domani 5 marzo i 57 asini saranno messi all'asta

Chiediamo al ministro Nordio e al ministro Giorgetti di revocare l’asta e dichiarare tutti e 57 gli asinelli non macellabili

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Ultimo aggiornamento

mercoledì 21 febbraio 2024

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Base d’asta 250 euro. Questi sono i termini della vendita all’asta annunciata dall’Istituto Vendite Giudiziarie di Modena. Oggetto dell’asta, però, non è un’autovettura, un televisore o un’immobile, bensì 57 individui, nello specifico 57 asini.

A seguito del fallimento di un imprenditore del Comune di San Possidonio (MO) che voleva condurre un'attività di produzione di latte d'asina, i 57 asinelli rimasti in azienda, di cui solo 8 non macellabili, sono stati messi all'asta per pagare i creditori, alla stregua di un terreno o di un edificio. Ben 49 animali, dunque, dopo essere stati acquistati a basso prezzo (la base d'asta è di € 250 ad animale) potranno essere macellati.

Questo caso pone in evidenza un problema molto serio: la vendita degli animali all’asta è una procedura obsoleta che rischia addirittura di rimettere gli animali in mano chi vorrà macellarli, così consentendo il protrarsi di situazioni di sofferenza e sfruttamento.

Il problema, di non poco conto, è anche il principio antropocentrico radicato all’interno del codice civile, che, se da un lato vede gli animali esseri senzienti, dall’altro, ancora li considera delle res. L’essere senziente animale è dunque considerato solo il beneficiario della tutela apprestata dal diritto e non il titolare di un diritto alla tutela giuridica.

Ad ogni modo, questa visione antropocentrica non impedisce di intervenire per chiedere maggiori tutele per gli animali e per questo, posto che gli animali non sono oggetti né beni immobili.

Chiediamo che tutti gli asini siano classificati come non macellabili e che in futuro tutti gli animali, esseri senzienti e non oggetti, vengano esclusi dalle vendite giudiziarie ed affidati ad associazioni per la loro collocazione al di fuori di logiche di sfruttamento. LAV

Inoltre, sono molti i cittadini o le associazioni che negli scorsi giorni si sono fatti avanti dando la loro disponibilità ad accogliere uno o più asinelli, e chiedendo alla LAV di salvare la vita di questi animali, “colpevoli” solo di avere un valore economico e di essere quindi stati usati come merce per pagare i creditori di un fallimento.

Insistiamo nel chiedere che l'Istituto Vendite Giudiziarie di Modena blocchi l'asta e che gli animali vengano ceduti a chi possa prendersi cura di loro, evitando così che, esseri senzienti, dopo esser trattati alla stregua di oggetti, vengano anche macellati. LAV

Inoltre, chiediamo al ministro dell’Economia e delle Finanze Giancarlo Giorgetti e al ministro della Giustizia Carlo Nordio di revocare l’asta e di dichiarare tutti e 57 gli asini non destinati alla produzione alimentare (non DPA), affinché questi animali vengano ceduti a chi possa accudirli rispettando le loro caratteristiche etologiche.