L’Associazione Culturale Giulio Montico festeggia a Latina il mondo del Circo, portando in piazza quella che in Italia sta diventando la caratteristica più diffusa delle strutture circensi: il mancato rispetto dei criteri sul benessere degli animali.
L’iniziativa è stata organizzata per celebrare la quinta edizione della “Giornata Mondiale del Circo” con l’esposizione di cuccioli di leone nel centro storico di Latina, recintato per l’occasione.
Chiediamo l’immediato intervento del Corpo Forestale dello Stato di Latina e del Prefetto, perché si proceda nei confronti di tutte le violazioni commesse dal Circo e si intervenga per ripristinare adeguate condizioni di detenzione per gli animali e di sicurezza per i cittadini!
Nelle foto dell’evento pubblicate on line dal Messaggero, le violazioni ai Criteri per la detenzione degli animali nei circhi stabiliti dalla Commissione Scientifica CITES del Ministero dell’Ambiente sono molteplici ed evidenti.
A partire dall’ambiente in cui sono esposti gli animali (grave il fatto che gli animali siano tenuti su un pavimento in pietra), alle modalità di detenzione incuranti dei fattori stressanti per gli animali (completa esposizione e impossibilità di nascondersi alla vista del pubblico, scarsità di arricchimenti ambientali, mancanza della vasca contenente acqua).
Per non parlare poi delle violazioni che mettono a repentaglio la sicurezza dei cittadini: i leoni sono infatti animali pericolosi e, per ovvi motivi, non possono essere esibiti al di fuori della struttura (circo o mostra viaggiante) per la quale è stata rilasciata l'idoneità,a testimonianza del fatto che queste violazioni sono ormai di routine per i circhi italiani!
L’Associazione Giulio Montico avrebbe detto che tra i fini di questa iniziativa vi è anche quello di “sollecitare nell’opinione pubblica una riflessione sulla valenza educativa e pedagogica del Circo”.
Le immagini scattate a Latina forniscono mostrano invece chiaramente quanto sostenuto da oltre 600 psicologi italiani: cioè che il circo con animali comporta che questi esseri viventi siano privati della libertà, mantenuti in contesti innaturali e in condizioni non rispettose dei loro bisogni, costretti a comportamenti contrari alle loro caratteristiche di specie.
Tali contesti, lungi dal permettere ed incentivare la conoscenza per la realtà animale, sono veicolo di un'educazione al non rispetto per gli esseri viventi, inducono al disconoscimento dei messaggi di sofferenza, ostacolano lo sviluppo dell’empatia, fornendo una risposta incongrua, divertita e allegra, alla pena, al disagio, all’ingiustizia.
(Foto da Il Messaggero)