È preoccupante che si dia risalto solo agli aspetti pittoreschi e tradizionali, senza considerare la brutalità e l'illegalità che stanno alla base di questa manifestazione.
È stato pubblicato oggi sul Corriere un articolo che presenta il Palio di Siena come "il miglior evento sportivo al mondo", citando un pezzo del Washington Post firmato dal giornalista Rick Reilly.
Nell'articolo si enfatizza la celebrazione di questa “manifestazione”, descrivendola con toni elogiativi e suggestivi. Tuttavia, è fondamentale sottolineare come il giornalista americano abbia effettivamente lodato il Palio per motivi che invece dovrebbero far riflettere: l'assenza di regole, la corruzione considerata parte del gioco e la benedizione di un cavallo in chiesa.
Questi aspetti, descritti come caratteristiche positive nel contesto del Palio, sono in realtà profondamente problematici e, in qualsiasi altro contesto, verrebbero considerati illegali o quantomeno eticamente inaccettabili. Reilly stesso definisce la corsa "una follia" e descrive la scena come "caotica", con fantini caduti e paramedici che intervengono davanti a una folla urlante, evidenziando l'atmosfera di violenza e disordine che caratterizza l'evento.
Il giornalista del Corriere ha scelto di omettere queste parti cruciali, preferendo offrire una narrazione edulcorata e incompleta del Palio. È preoccupante che si dia risalto solo agli aspetti pittoreschi e tradizionali, senza considerare la brutalità e l'illegalità che stanno alla base di questa manifestazione.
La LAV ribadisce la propria posizione contraria al Palio di Siena, un evento che perpetua l'idea che la vita degli animali possa essere sacrificata in nome della tradizione e del divertimento. Invitiamo il pubblico e i lettori a riflettere su cosa significa veramente sostenere eventi di questo tipo e a considerare la sofferenza che si cela dietro ogni corsa, dietro ogni applauso.