Home | Notizie | Palermo: un anno fa Aron è bruciato vivo, deve ancora ottenere giustizia

Palermo: un anno fa Aron è bruciato vivo, deve ancora ottenere giustizia

Commissione Giustizia del Senato approvi con le necessarie integrazioni la legge contro i maltrattamenti. 

Leggi l'articolo

Ultimo aggiornamento

lunedì 13 gennaio 2025

Topic


Condividi

Animali maltrattati e uccisi in maniera crudele e spietata

Esattamente un anno fa, il 13 gennaio 2024, il pitbull Aron si è spento dopo atroci sofferenze, lasciando un dolore nel cuore di tutte le persone che avevano sperato nel suo recupero.

La sua storia è l’ennesimo esempio di crudeltà umana.

A Palermo, in via delle Croci, era stato legato con una catena ad un palo e dato alle fiamme da quello che avrebbe dovuto essere il suo compagno umano compagno umano. Ricoverato grazie all’intervento di un passante, aveva riportato ustioni su oltre l’80% del corpo e gravi danni agli organi interni.

Noi di LAV, per poterlo tutelare ed evitare il trasferimento presso la clinica convenzionata con il Comune, troppo rischiosa secondo i veterinari curanti viste le condizioni critiche e la prognosi riservata, ci eravamo attivati fin da subito facendo richiesta all’autorità giudiziaria per sottoporlo a sequestro preventivo e poterlo prendere in custodia giudiziaria, facendoci quindi carico di tutte le spese veterinarie e del suo mantenimento.

L'attenzione e la cura presso la Clinica Zarcone, supportata dai volontari LAV della sede di Palermo, non sono però bastate a salvarlo. Nonostante la sua morte abbia destato molto scalpore e abbia fatto il giro del web,  gli orribili maltrattamenti sugli animali non si sono fermati e anzi continuano ad essere perpetrati senza nemmeno essere puniti.

Come LAV siamo riusciti il 12 giugno 2024 a far emanare dal Sindaco Lagalla l'Ordinanza di divieto perpetuo di detenzione animali da parte di chi aveva ucciso il cane Aron, ovvero il suo proprietario.

Abbiamo richiesto fin dal primo momento che l’indagato non potesse più avere animali per il resto della sua vita Una richiesta che è stata accolta con nostra soddisfazione, ma che non è abbastanza per tutelare gli animali. L'archiviazione del procedimento penale “per vizio totale di mente” dell’imputato non ha permesso di condannarlo e Aron non ha ottenuto la giustizia che meritava.

NECESSARIE SANZIONI PIU' EFFICACI

Non possiamo più continuare ad assistere a gesti così crudeli ed efferati. Oltre ad un’imponente attività di sensibilizzazione, che educhi alla corretta convivenza con gli animali, e alla tutela dei loro diritti, c’è bisogno di sanzioni più efficaci, che fungano da reale deterrente per chi ancora si accanisce sugli esseri viventi

A fine novembre la Camera dei Deputati ha approvato a maggioranza in prima lettura la proposta di legge “Modifiche al Codice penale, al Codice di procedura penale e altre disposizioni per l'integrazione e l'armonizzazione della disciplina in materia di reati contro gli animali” con il voto favorevole del centrodestra e l'astensione di centrosinistra e M5S.

Ma il testo presenta delle criticità, prima fra tutte un aumento delle pene così lieve da continuare a permettere di evitare i processi e la  certificazione dell’uso della catena come strumento di coercizione contro i cani.

La Commissione Giustizia del Senato deve inserire questo tema all’Ordine del Giorno e approvare la nuova Legge con le modifiche necessarie.

L’urgenza è evidente, i fatti parlano: Aron non è l’unico esempio. Sono ancora tanti gli animali che vengono maltrattati e uccisi in maniera crudele e spietata.