La denuncia è stata archiviata perché priva di fondamento. Confermata dunque la legittimità delle nostre critiche alla fiera per i rischi di zoonosi fondate su solide basi scientifiche internazionali.
“Infondatezza della notizia di reato”, con queste parole il GIP di Pordenone ha definitivamente archiviato, nell’udienza tenutasi questa mattina, la denuncia per diffamazione che la Pro Loco di Sacile aveva depositato contro la LAV rea, secondo l’organizzazione della Sagra dei osei di Sacile, di avere procurato allarme e avere diffuso notizie false-esagerate-tendenziose.
Come LAV - che era stata denunciata nelle persone del Presidente, del Responsabile animali selvatici, dell’ufficio stampa e del responsabile locale – ci siamo visti quindi riconoscere come legittime le nostre critiche pubbliche alla fiera, e ottieniamo questo importante risultato con il sostegno degli avvocati Sperotto e Canè, perché qualche mese fa ci eravamo opposti all’archiviazione della denuncia nei nostri confronti “per tenuità del fatto”, convinti della validità delle nostre posizioni.
In occasione della sagra tenutasi il 6-7 settembre 2020, in piena crisi pandemica, avevamo infatti ricordato che un tale evento, che prevedeva l’esposizione di migliaia di animali di ogni specie con afflusso di decine di migliaia di visitatori, poteva rappresentare un grave rischio per la salute pubblica perché gli animali esposti, in particolare gli uccelli, possono essere veicoli di zoonosi, di patologie, cioè, che possono fare il salto di specie da animale a uomo. Come confermato da due studi che avevano analizzato i casi di psittacosi che avevano colpito i visitatori di due fiere degli uccelli tenutesi in Francia e Olanda e che ne avevano reso necessario il ricovero ospedaliero.
Sulla base delle evidenze scientifiche che indicavano chiaramente i rischi a cui erano esposti i visitatori della Sagra dei osei, la LAV – che da sempre si oppone al commercio degli animali di qualsiasi specie per motivi etici - ne aveva chiesto l’annullamento ai Ministri dell’Ambiente e della Salute, nonché al Presidente regionale Fedriga, anche denunciando pubblicamente i gravi rischi ai quali sarebbero stati esposti i visitatori della fiera, rischi che avrebbero potuto accomunare la sagra dei osei ai mercati cinesi nei quali si è sviluppata la pandemia da Coronavirus.
Affermazioni basate su solide pubblicazioni scientifiche, non gradite però alla Pro-Sacile, organizzatrice dell’evento, che aveva denunciato per diffamazione la LAV. Accusa che oggi ritorna al mittente perché priva di fondamento.
“La sagra dei osei di Sacile, come ogni altro evento simile legato a doppio filo con il mondo venatorio è la raffigurazione di un mondo che non esiste più e che continueremo a contestare – commenta Massimo Vitturi, responsabile LAV, Animali Selvatici – gli organizzatori ne prendano atto e compiano finalmente un salto evolutivo escludendo lo sfruttamento degli animali utilizzati come oggetti da esposizione, anche a garanzia della salute pubblica.”