Noi di LAV continueremo con i nostri legali a difendere i diritti degli animali ancora rinchiusi nei laboratori.
Aptuit, la multinazionale veronese che opera nel settore farmaceutico, a seguito della sospensione delle autorizzazioni richieste da LAV e accolte dal Tribunale Amministrativo del Lazio, ha fatto immediato ricorso al Consiglio di Stato, per poter riprendere quanto prima una delle tre sperimentazioni sospese sui cani beagle, che prevedeva l’utilizzo di 1600 cani per terribili esperimenti di tossicologia.
Il Consiglio di Stato ha accolto la richiesta dell’azienda ma in via “temporanea” e solo fino al 21 novembre, data di un’ulteriore udienza cautelare.
Fino a quel momento l’azienda potrà condurre esperimenti sui cani beagle ma dovrà adeguare le sue attività al rispetto della normativa sulla protezione degli animali oggetto di sperimentazione animale (D.lgs 26 del 2014) ed in particolare la struttura dovrà prevedere arricchimenti idonei alla specie e al numero di animali e dovrà rigorosamente rispettare il divieto di riutilizzo dei cani, così come imposto dal decreto 26/2014.
Il Consiglio di Stato, inoltre, incarica il Comando dei Carabinieri Forestali di effettuare visite periodiche e senza preavviso, per verificare che quanto previsto dalla legge venga, finalmente, rispettato. La stessa, dovrà fornire una relazione entro fine ottobre che verrà valutata nell’udienza del 21 novembre.
Il risultato ci delude perché consente ad un’azienda indagata per maltrattamento e uccisione non necessitata di animali di riprendere le sperimentazioni. Leggiamo invece in quanto imposto dal massimo organo di giustizia amministrativa nell’ordinare all’azienda (ed indirettamente al Ministero della Salute) di rispettare finalmente quanto previsto dalla normativa vigente con arricchimenti idonei alla specie e vietando il riutilizzo di cani in innumerevoli esperimenti che prevedono grande sofferenza e stress, una chiara certificazione del non rispetto della pur minima normativa a tutela degli animali. Questa ordinanza a è una conferma che i controlli svolti fino ad oggi dal Ministero della Salute (ente anche autorizzante) e Asl locale (programmati e non a sorpresa), non hanno saputo identificare le irregolarità ampiamente emerse in sede penale e come del resto fu per il caso di Green Hill, per questo motivo, l’incarico di monitoraggio è stato direttamente affidato ai Carabinieri Forestali.
Su questo tema anche parte del mondo politico si sta muovendo in difesa dei diritti degli animali detenuti ad Aptuit, è del 5 luglio, l’interrogazione parlamentare presentata da Sergio Costa, Vicepresidente della Camera dei Deputati, a firma di Amato, Carotenuto, Di Lauro, Cherchi e Caramiello e indirizzata al Ministero della Salute, Orazio Schillaci, in cui vengono chiesti chiarimenti in merito alle presunte ispezioni settimanali che “non hanno mai rilevato irregolarità”, oltre che notizie sullo stato di salute dei beagle ancora detenuti e la possibilità di istituire una commissione ministeriale di revisione delle autorizzazioni per la sperimentazione sugli animali concesse ad Aptuit.
Attraverso i nostri legali continueremo a difendere i diritti dei cani ancora rinchiusi nei laboratori dell’azienda veronese e confidiamo che il Consiglio di Stato prima e il Tribunale Amministrativo del Lazio dopo, nell’udienza del 16 dicembre, interrompa definitivamente le autorizzazioni impugnate e gli animali vengano liberati per sempre.