Durante la sessione plenaria del Parlamento Europeo a Strasburgo, è organizzata la conferenza The Case for a Fur Free Europe, un appello per sostenere l’iniziativa dei Cittadini Europei e dire basta alle pellicce in UE.
“Siamo qui a Strasburgo, in occasione della sessione plenaria del Parlamento Europeo, per chiedere il sostegno degli eurodeputati all’Iniziativa dei Cittadini Europei ‘Fur Free Europe’ che, al fine di vietare allevamenti e commercio di pellicce in tutta l’Unione Europea, dal lancio dello scorso 18 maggio ha già trovato il consenso di oltre 400.000 cittadini”. Un inizio straordinario, significativo della sensibilità e del rispetto verso gli animali ormai consolidato nella nostra società e che ci incoraggia a proseguire verso il traguardo di 1 milione di firme che devono essere necessariamente raccolte entro il 18 maggio del 2023. Un anno di tempo per fare la storia e salvare milioni di animali, per sempre”.
In occasione dell’incontro mensile degli eurodeputati membri dell’Intergruppo sul Benessere degli Animali che si svolgerà giovedì 6 ottobre dalle 10 alle 11:30 (anche in live streaming), durante la sessione plenaria del Parlamento europeo a Strasburgo, è organizzata la conferenza The Case for a Fur Free Europe.
Alla conferenza The Case for a Fur Free Europe interverranno:
L’evento rientra nell’ambito delle azioni della campagna Fur Free Europe, l’Iniziativa dei Cittadini Europei promossa dalla LAV insieme al network Eurogroup for Animals e sostenuta da altre 70 ONG europee e finalizzata ad impegnare la Commissione Europea a:
Sono già 14 gli Stati membri, tra cui anche l’Italia, che hanno formalmente messo al bando gli allevamenti di animali per la produzione di pellicce.
Il 28 giugno 2021 l’Agrifish, il Consiglio dell’Unione europea dei Ministri dell’Agricoltura, ha discusso e condiviso, anche grazie al voto dell’Italia, la proposta avanzata da Olanda e Austria (e formalmente sottoscritta da Belgio, Germania, Lussemburgo, Slovacchia) di impegnare la Commissione europea a promuovere un divieto all’allevamento di visoni e ogni altro animale per la produzione di pellicce.
Con ancora oltre 18 milioni di animali, tra visoni, volpi, cani-procione e cincillà allevati e uccisi ogni anno negli ultimi Stati membri produttori (Polonia, Grecia, Finlandia tra i principali), il contesto è dunque più che mai favorevole per un’azione diretta della Commissione Europea per armonizzare in tutti gli Stati Membri il divieto agli allevamenti di pellicce e, per coerenza, introdurre il divieto di commercio e import di prodotti di pellicceria come già vigente in California (2019) e Israele (2021), nel rispetto delle regole dell’Organizzazione Mondiale del Commercio.
Gli animali sfruttati per la pelliccia sono confinati in allevamenti intensivi, soffrono al punto da infliggersi automutilazioni ed arrivano persino al cannibalismo. Fermiamo, per sempre, questa Industria anacronistica, crudele, insalubre.
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