Mancano due settimane per dare una reale speranza a migliaia di animali, malati e persone dipendenti da sostanze d’abuso e, non da ultimo, alla ricerca italiana.
Dal 1° gennaio 2020, infatti, dovrà entrare in vigore il divieto di testare sostanze come droghe, alcol e tabacco, sugli animali: campi in cui la sperimentazione animale si è rivelata altamente fallimentare, un modello non validato, datato due secoli, che qui, come altrove, ha dimostrato tutta la sua inefficacia.
Per questo motivo, contro la previsione dei due anni di proroga presenti nella bozza del Decreto Legge “Milleproroghe”, che sarà esaminato nella mattina di venerdì 20 dicembre dal Consiglio dei Ministri, ANCHE IL MONDO SCIENTIFICO SI STA MOBILITANDO, RIVOLGENDO UN APPELLO AL MINISTRO DELLA SALUTE ROBERTO SPERANZA, chiedendo di non rimandare, ancora, come già successo nel 2017, i divieti previsti dal 1° gennaio 2020.
Il divieto di testare sostanze d’abuso sugli animali, quindi, non risponde unicamente a motivazioni etiche, ma è fortemente sostenuto da argomentazioni scientifiche e cliniche: proprio per questo, in soli 3 giorni, 200 donne e uomini di scienza (tra medici, professori universitari, biologi, veterinari, psicologi…) hanno condiviso l’appello rivolto al Ministro Speranza.
L’appello, il cui numero di adesioni continua a crescere, è frutto di una condivisione di pensiero indipendente, da parte di professionisti del mondo scientifico accomunati dall’istanza di poter operare in un contesto diverso e maggiormente avanzato. Donne e uomini di scienza che hanno unito le proprie voci affinché – a partire dalla prevista entrata in vigore del divieto di testare le sostanze d’abuso sugli animali – il nostro Paese si avvii finalmente ad incentivare una ricerca innovativa e realmente utile.