Spesso gli animali sono vittime di vendette personali o oggetto di violenti sfoghi di menti criminali: servono maggiori tutele e pene più efficaci e certe.
Gli animali sono da sempre oggetto di vendette tra privati e la loro uccisione ha spesso lo scopo di intimidire il proprietario dell’animale stesso o è un monito estremamente utilizzato anche nel linguaggio mafioso. Eventi simili non sembrano diminuire e colpiscono indistintamente animali di ogni specie: avvelenamenti di fauna selvatica, uccisioni di cani da tartufo, esche avvelenate in città per cani e colonie feline, torture e uccisioni di animali in relazione all’intimidazione criminosa.
Recente è il caso di un intero gregge di 90 pecore trovate sgozzate e bruciate in provincia di Nuoro, episodio per il quale non si esclude l’ipotesi di regolamento di conti.
Di queste settimane è anche il terribile avvenimento della cascina Fornelli di Secugnago (LO), dove qualcuno è entrato nella notte, compiendo una strage: una manza di 10 mesi è stata accoltellata almeno una dozzina di volte e poi sgozzata e 21 altri animali tra manze, vacche e vitelli sono stati feriti con armi da taglio. Una manza di otto mesi è morta a seguito delle coltellate ricevute. Episodio cui ne sono seguiti altri: i casi sono saliti a 4 tra la provincia del lodigiano e quella del cremonese.
Il bestiario dolente ricavabile dall’analisi della giurisprudenza è ampio e segnala l’attitudine fantasiosa degli umani nel maltrattare e uccidere animali. D’altra parte, le cronache riportano spesso episodi truci come quelli descritti.
Vittime innocenti continuano ad essere gli animali, maltrattati e colpiti a morte per qualsivoglia motivo, quali estorsioni, intimidazioni, vendette per motivi di caccia o di lavoro, vendette personali etc.
Compiere gesti simili è tipico di soggetti estremamente sadici e pericolosi che decidono di accanirsi sugli animali sapendo che, in qualche modo, resteranno impuniti: le sanzioni, infatti, sono blande e soprattutto la possibilità di farla franca è alta.
Dal punto di vista giuridico va detto che gli animali sono oggetto di una tutela penale ormai variegata, che trova essenza sia nel Codice, che in discipline speciali e in fattispecie penali riferite a particolari categorie di animali. Il quadro legislativo è, dunque, notevolmente mutato, ma il problema resta.
Rafforzare in maniera concreta l’effettività delle norme penali a tutela degli animali significa dare loro la dignità che meritano, ma significa anche evitare che gesti violenti come quelli descritti, rimangano impuniti e il verificarsi di simili truci episodi possa, finalmente, diminuire. E LAV è da sempre in prima linea affinché questo possa avvenire.