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Animali e ambiente nella Costituzione italiana: secondo Si del Parlamento!

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Ultimo aggiornamento

lunedì 11 ottobre 2021

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Giro di boa compiuto dalla Legge per l’inserimento della tutela dell’ambiente, degli animali, della biodiversità e degli ecosistemi nella Costituzione .

L’Aula della Camera dei Deputati ha oggi infatti dato con 412 voti favorevoli, 1 contrario e 16 astenuti, il secondo Sì dei quattro necessari, bocciando gli emendamenti contrari fra i quali quelli a prima firma Caretta e Prisco (FdI) che puntavano alla eliminazione o al ridimensionamento del riferimento agli animali, dopo il primo voto del Senato del 9 giugno scorso (224 voti favorevoli, nessun contrario e 23 astenuti) .

LAV avrebbe voluto un testo ancora più deciso per il riconoscimento del rispetto della dignità degli animali ma certamente si tratta di un ulteriore tappa verso una riforma Costituzionale che farà fare un grande passo avanti al nostro Paese, riconoscendo finalmente nella Legge fondamentale del nostro Paese un cambiamento epocale che dovrà poi tradursi in atti concreti da parte dello Stato, delle produzioni e dei cittadini, nel quadro già disegnato dall’articolo 13 del Trattato dell’Unione Europea che dal 2009 riconosce gli animali come esseri senzienti.

Il testo confermato, a integrazione dell’articolo 9 della Costituzione, quindi tra i principi fondamentali dello Stato, recita: “(La Repubblica) tutela l'ambiente, la biodiversità e gli ecosistemi, anche nell'interesse delle future generazioni. La legge dello Stato disciplina i modi e le forme di tutela degli animali”. Mentre all’articolo 41 la salute e l’ambiente sono inseriti fra i principi che l’attività economica privata non può contrastare.

Se la tabella di marcia del provvedimento sarà mantenuta, come ci auguriamo, fra quattro mesi si esprimerà di nuovo il Senato e a metà giugno del 2022 ci sarà il definitivo pronunciamento della Camera dei Deputati, con la promulgazione da parte del Presidente della Repubblica visto il voto favorevole finora ampiamente oltre i due terzi dei parlamentari.