Terzo Sì a maggioranza assoluta per la Legge che inserisce la tutela dell’ambiente, degli animali, della biodiversità e degli ecosistemi nella Costituzione.
L’Aula del Senato con 218 voti favorevoli, 0 no, 2 astenuti (Fratelli d’Italia, contraria, non ha partecipato al voto) ha oggi infatti dato a maggioranza assoluta il penultimo via libera, dei quattro necessari passaggi parlamentari del testo che, per quanto riguarda la tutela degli animali, porrebbe l’Italia come quinto Paese al mondo a farlo dopo Germania, Austria, Lussemburgo, Svizzera e India.
Noi di LAV, che nel 1998 avevamo redatto la prima proposta di Legge sul tema firmata in maniera trasversale e avevamo visto nel 2005 naufragare un precedente tentativo dopo una prima approvazione alla Camera avremmo voluto un testo ancora più deciso per il riconoscimento del rispetto della dignità degli animali ma certamente si tratta di un ulteriore tappa verso una riforma Costituzionale che farà fare un grande passo avanti al nostro Paese, riconoscendo finalmente un cambiamento epocale che dovrà poi tradursi in atti concreti da parte dello Stato, delle produzioni e dei cittadini, nel quadro già disegnato dall’articolo 13 del Trattato dell’Unione Europea che dal 2009 riconosce gli animali come esseri senzienti.
Il testo confermato oggi - relatrice Maiorino (M5S) che ha unificato fra gli altri i Disegni di Legge De Petris (LeU), Gallone (Fi), Collina (Pd), Perilli (M5S) - dopo i precedenti voti del Senato il 9 giugno e della Camera il 12 ottobre, a integrazione dell’articolo 9 della Costituzione, quindi tra i principi fondamentali dello Stato, recita: “(La Repubblica) tutela l'ambiente, la biodiversità e gli ecosistemi, anche nell'interesse delle future generazioni. La legge dello Stato disciplina i modi e le forme di tutela degli animali”. Mentre all’articolo 41 della Costituzione finalmente la salute e l’ambiente sono inseriti fra i principi che l’attività economica privata non può contrastare.
Se la tabella di marcia del provvedimento sarà mantenuta, come ci auguriamo, da metà gennaio del 2022 ci potrà essere il definitivo pronunciamento della Camera dei Deputati, con la promulgazione da parte del Presidente della Repubblica, visto il voto favorevole finora ampiamente oltre i due terzi dei parlamentari.