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Anche LAV in Senato per una #EUROPASENZAGABBIE

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Ultimo aggiornamento

lunedì 04 marzo 2019

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Raggiunta e superata quota 600 mila firme, prosegue la campagna “End the cage age” che vede 145 associazioni impegnate nell’Iniziativa dei cittadini europei (ICE) per chiedere alla Commissione Europea di vietare l’uso delle gabbie negli allevamenti.

Oggi in Senato, insieme alle 20 associazioni italiane che aderiscono alla coalizione, abbiamo incontrato l’Intergruppo parlamentare per i diritti degli animali, e fatto il punto sulle azioni necessarie per raggiungere insieme il traguardo di un milione di firme valide, da raccogliere in almeno sette paesi europei. LAV era presente con il proprio Vicepresidente, Roberto Bennati, intervenuto a supporto dell’ICE e per rappresentare il lavoro svolto dalla nostra Associazione in questa campagna.

Durante l’incontro, l’On. Brambilla e la Sen. Loredana De Petris, rispettivamente presidente e vicepresidente dell’Intergruppo, hanno dichiarato il loro supporto all’Iniziativa dei cittadini europei, sottolineando la necessità, anche per il nostro Paese, di abbandonare al più presto un sistema di allevamento anacronistico che infligge agli animali enormi e ingiustificabili sofferenze.

“Un sistema inaccettabile, quello degli allevamenti intensivi, di cui negli anni abbiamo contribuito a smascherare l’estrema crudeltà, denunciando sia le pratiche illegali che quelle, incredibilmente, ancora consentite dalla Legge, italiana e europea, come l’utilizzo di gabbie in cui gli animali sono costretti a passare la loro intera esistenzaha dichiarato Roberto Bennati, Vice Presidente LAV, aggiungendoè importante che i cittadini siano messi a conoscenza di cosa accade lontano dal loro sguardo, per poter orientare i propri consumi e avanzare istanze specifiche ai decisori politici, come nel caso dell’ICE promossa dalla campagna End the cage age”.

Con le nostre investigazioni, l’ultima mandata in onda solo pochi giorni fa dal TG2 – prosegue Bennati - abbiamo fatto luce sul sistema produttivo che si nasconde dietro il marketing e le presunte “eccellenze”. C’è bisogno di informazione, di una maggior consapevolezza nei cittadini, ma anche di precise azioni a livello politico e istituzionale. Innanzitutto i controlli, punto dolente su cui l’Italia è stata recentemente richiamata dalle istituzioni europee e su cui abbiamo rivolto un appello al Ministro della Salute e alle Regioni, vertici dei servizi veterinari ASL”.

Consideriamo questa campagna per una legislazione che abolisca le gabbie, un’occasione importante per condizionare la nuova Commissione Europea e le Istituzioni che usciranno dalle prossime elezioni europee, per approvare nuove norme a tutela degli animali e anche per aprire la strada a nuove politiche alimentari che favoriscano la sostituzione delle proteine animali con le più sostenibili alternative vegetali. 

Per un’#EUROPASENZAGABBIE, unisciti all’Iniziativa dei cittadini europei:

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