Sono fra i 12 e i 18 gli eurodeputati eletti firmatari degli impegni proposti dalla Coalizione che abbiamo formato con altre 10 associazioni.
Per molti cani e gatti rappresentano preziosi membri della famiglia, amati e curati, e la sensibilità verso la tutela dei loro diritti aumenta sempre di più. Secondo un'indagine Eurobarometro condotta nel 2023, il 44 % dei cittadini dell'Unione vive con animali familiari e il 74 % ritiene che il loro benessere dovrebbe essere tutelato meglio.
Su 10 iniziative dei cittadini europei finora andate a buon fine, sei riguardano il benessere degli animali, il che riflette l'importanza che i cittadini attribuiscono a una migliore protezione degli animali in generale. In questo scenario positivo, tuttavia, non mancano ampie zone d’ombra che li vedono sfruttati come fonte di reddito nell’ambito dell’allevamento e del commercio o considerati un “problema” da eliminare quando sono randagi.
Non esiste attualmente una normativa generale dell'UE sul benessere di cani e gatti, la situazione della loro tutela è frammentata e, nonostante si stia cercando di compiere passi avanti per armonizzare la normativa vigente negli Stati membri, sono ancora molti i fronti non adeguatamente regolamentati che generano sfruttamento e maltrattamento.
COMMERCIO E TRAFFICO ILLEGALE
Il commercio di cani e gatti è un’attività estremamente redditizia, con un valore annuo stimato delle vendite di cani e gatti nell'Unione Europea pari a 1,3 miliardi di euro e quindi attrae operatori disposti a intraprendere pratiche commerciali illecite con ripercussioni sulla salute e sul benessere degli animali coinvolti, cuccioli spesso malati strappati precocemente alle madri e sottoposti a viaggi estenuanti prima di essere venduti, ma anche sulla salute pubblica, per la potenziale esposizione a malattie zoonotiche, oltre ad alimentare direttamente le popolazioni di randagi o il numero di animali detenuti nei rifugi in caso di abbandono.
In occasione dell'azione coordinata dell'UE sul commercio illegale di cani e gatti, condotta nel 2022 e nel 2023, sono state raccolte prove relative a un volume importante di documenti contraffatti, informazioni fuorvianti e indicazioni di movimenti dissimulati di cani a fini commerciali come movimenti a carattere non commerciale per beneficiare di norme di controllo meno rigorose. Il problema è esacerbato dalle piattaforme online e dai social media che consentono la pubblicazione di annunci non verificati.
Secondo il Report della Commissione Europea “Illegal trades of cats and dogs” si stima che 438.000 cani e 80.000 gatti siano in vendita in qualsiasi momento online e al momento non esistono obblighi specifici dell'UE relativi alla vendita di cani e gatti tramite piattaforme online.
Inoltre l'allevamento di cani e gatti con caratteristiche fisiche “estreme” e particolarmente richieste, come le razze brachicefale o completamente prive di mantello, è in crescita in tutta Europa con gravi conseguenze per il benessere e la tutela di questi animali, a partire dalla fase di trasporto.
TRACCIABILITÀ LACUNOSA
Molti dei rischi che corrono cani e gatti in Europa sono legati a pratiche di identificazione e registrazione non sufficienti. L'identificazione e la registrazione obbligatorie (I&R) sono essenziali non solo per una efficace tracciabilità, ma anche come base per una convivenza responsabile, per contrastare ogni attività illegale e per gestire adeguatamente gli animali liberi sul territorio.
Nonostante il Regolamento UE 2016/429 abbia permesso di fare un passo avanti per la riorganizzazione del sistema di identificazione e registrazione nei singoli Paesi membri, a livello europeo, non esiste un database ufficiale o un sistema che consenta di collegare o accedere ai dati nazionali. L'identificazione obbligatoria e la registrazione in una banca dati nazionale dei cani è già prevista in 24 Stati membri, mentre solo in 7 per i gatti.
MANCANZA DI POLITICHE EFFICACI E UNIFORMI DI GESTIONE DEL RANDAGISMO
Il randagismo è un fenomeno estremamente complesso e articolato, non gestito a livello europeo per mancanza di una legislazione che stabilisca politiche uniformi e adeguate. E’ compito degli Stati membri regolare le loro popolazioni di randagi, questo consente che ad oggi in diversi Stati gli abbattimenti siano legali e praticati invece dell’applicazione di politiche di prevenzione basate sulle sterilizzazioni, e che canili e gattili siano prigioni a vita e non luoghi di riabilitazione e passaggio prima del reintegro nella società.
COME RAFFORZARE LA TUTELA DI CANI E GATTI
La proposta di Regolamento Europeo relativo al benessere dei cani e gatti e alla loro tracciabilità, pubblicata a dicembre 2023 rappresenta indubbiamente un avanzamento importante per dettare standard minimi a cui tutti i Paesi membri devono attenersi per garantire la tracciabilità degli animali e regole uniformi per l'allevamento e la cessione di cani e gatti, in quanto sono infatti state previste banche dati nazionali che devono essere interoperabili a livello europeo.
La proposta include diverse misure per migliorare le pratiche di allevamento, in particolare l'obbligo per gli allevatori di ottenere l'approvazione delle autorità competenti. Inoltre gli interventi di chirurgia estetica, comprese le mutilazioni, come il taglio delle orecchie e della coda della coda, saranno rigorosamente vietati, a meno che non siano eseguiti per motivi medici.
Ma si può fare di più.
Tu puoi fare la tua parte: i prossimi deputati avranno una voce in capitolo per migliorare la situazione, scegli chi si impegnerà su questo!
#VoteForAnimals #AnchegliAnimaliVotano
“Vote For Animals” è una campagna svolta insieme ad Eurogroup con il contributo di decine e decine di associazioni in tutti e 27 i Paesi UE.