Sono fra i 12 e i 18 gli eurodeputati eletti firmatari degli impegni proposti dalla Coalizione che abbiamo formato con altre 10 associazioni.
Il Tribunale amministrativo di Strasburgo, con sentenza del 30 gennaio 2024, ha deliberato in favore della cessazione delle attività del centro di primatologia dell'Università di Strasburgo (UNISTRA) per possibili rischi di contaminazione ambientale su quasi 900 scimmie.
Dopo anni di battaglie legali, la Corte si è pronunciata per la sospensione delle attività sperimentali dello stabulario, con effetto immediato.
Il giudizio è chiaro, l'attività del Centro UNISTRA, a causa dei test sugli animali presenta: rischi per l'ambiente, compresi quelli naturali, come la formazione di rifiuti chimici e biologici, potenziali rischi di incidenti di laboratorio soprattutto nella produzione di farmaci e vaccini e, infine, smaltimento di prodotti tossici nello scarico delle acque usate.
Dai documenti risulta che molti rifiuti, tra cui scarti di attività sanitarie a rischio infettivo e cadaveri, vengono prodotti dallo stabulario, sia come conseguenza dell'allevamento che dall'utilizzo di animali. I residui vengono scaricati, regolarmente, nelle acque reflue della rete igienico-sanitaria pubblica.
I rischi ambientali rappresentano
l'ennesimo lato oscuro e dannoso della sperimentazione animale che miete
vittime di ogni specie senza distinzioni.
Nell'oceano di omertà e segretezza della vivisezione, l'aver appreso questa notizia è un fatto eccezionale!
La sperimentazione animale, una pratica che il 77% dei cittadini europei vuole abbandonare, (Savanta ComRes- 2023), non avviene mai sotto i nostri occhi: è un'attività crudele e costante, diffusa e silenziosa.
Migliaia di animali al giorno muoiono per avvelenamento, ustioni, mutilazioni, infezioni e altre malattie. Tutto questo è inaccettabile: gli animali sentono e soffrono come noi.
L'Europa si pone, nell'ambito della ricerca senza animali, all'avanguardia rispetto ad altri continenti, nei quali cui non vi è alcun limite alla sperimentazione animale.
Ciò nonostante, sebbene la Direttiva in vigore da quasi 15 anni dichiari chiaramente l'importanza dell'utilizzo di modelli animal-free, il numero di animali impiegati nella ricerca è ancora altissimo (8 milioni nel 2022) ed è palese come sia necessario un piano concreto per accelerare la transizione verso modelli sostitutivi. Inoltre, nonostante il divieto in vigore di test di prodotti cosmetici sugli animali, ci sono ancora eccezioni che sottopongono milioni di animali a terribili sofferenze.
L'introduzione
della direttiva 63/2010 ha chiarito in maniera precisa la direzione che
l'Europa vuole avere: vuole superare l'utilizzo di animali nella ricerca e
garantirne, nel mentre, il benessere. L'adozione del principio delle 3R (replacement,
reduction, refinement) vede la sua applicazione nella direttiva in cui
viene riportata chiaramente l'importanza di utilizzare modelli non animali.
Dal 2013, grazie ad oltre 25 anni di lotte animaliste di cui siamo stati protagonisti come Associazione, vige il divieto di testare prodotti cosmetici e i loro ingredienti sugli animali e, allo stesso tempo, viene vietata l'importazione di cosmetici i cui ingredienti sono stati testati su animali in paesi extra UE.
Nonostante le precise indicazioni della direttiva 63/2010, il numero di animali utilizzati non è diminuito come avrebbe dovuto e non sono state prese misure stringenti affinché i metodi sostitutivi venissero effettivamente implementati secondo la direttiva.
L'iniziativa “Save Cruelty Free Cosmetics”, che chiedeva un divieto totale di test su animali per i prodotti cosmetici, ha raccolto oltre 1.2 milioni di firme valide in tutta Europa di cui più di 91 mila solo in Italia (superando il quorum del 172%) e ha ricevuto la risposta della Commissione Europea lo scorso luglio.
Da un lato la CE ha preso l'impegno di sviluppare un piano concreto per il superamento dell'utilizzo di animali nella ricerca (attraverso l'istituzione di un team di esperti - ERA), dall'altro ha ignorato le richieste di milioni di cittadini europei per un divieto assoluto di test su animali per i cosmetici.
Di fatto il percorso intrapreso dalla UE non può essere considerato neanche un mero palliativo, rispetto alle aspettative.
Oggi è necessario:
Noi di LAV, concretamente:
La ricerca che tutela l'essere umano, gli animali e l'ambiente ha
bisogno del supporto dell'Europa, attraverso una reale transizione scientifica
e culturale, non più ancorata a modelli obsoleti e inerziali. Oggi a decidere sei anche tu!
#VoteForAnimals #AnchegliAnimaliVotano man mano segnalerà partiti e candidati che saranno impegnati a battersi all'Europarlamento per far attuare alla prossima Commissione Europea l'impegno di diventare leader globale nella ricerca innovativa e senza animali.
I prossimi eurodeputati avranno una voce in capitolo per migliorare la situazione, tu hai la possibilità di decidere chi si impegnerà su questo.
“Vote For An!mals” è una campagna condotta insieme a Eurogroup For Animals con il contributo di decine e decine di associazioni in tutti e 27 i Paesi UE.