Sono fra i 12 e i 18 gli eurodeputati eletti firmatari degli impegni proposti dalla Coalizione che abbiamo formato con altre 10 associazioni.
Gli animali esotici sono molto spesso vittime del commercio, sottoposti a condizioni di vita inadeguate, privati dei loro habitat naturali, della loro libertà e delle loro esigenze biologiche e comportamentali. Inoltre, gli animali che sono catturati in natura sono sottoposti a torture e maltrattamenti durante il loro trasporto e la loro detenzione e quelli allevati in cattività nascono e crescono in condizioni comunque inadeguate per le loro caratteristiche etologiche e biologiche.
Sia il commercio illegale e non regolamentato, che il commercio legale e regolamentato di fauna esotica sono collegati all’emergenza di zoonosi. Il commercio di animali esotici, le fiere e i negozi sono un rischio enorme a livello sanitario, ed andrebbero vietati anche alla luce della prospettiva “One Health”, seguita oggi dall’ Unione Europea.
In Europa, solo nel 2021, si contavano circa 62 milioni di animali esotici detenuti come animali da compagnia, ma una stima ufficiale è davvero complessa da ottenere poiché esiste una percentuale di illegalità molto alta e quindi fuori controllo numerico. Tra questi, i più commercializzati sono piccoli mammiferi, uccelli e pesci ornamentali e rettili. L’Italia presenta il maggior numero di individui posseduti nelle famiglie private con 17,5 milioni di animali esotici nel 2021. Seguono Germania e Francia con oltre 11 milioni.
La vendita di questi animali avviene prevalentemente tramite canali ufficiali, come negozi e allevamenti autorizzati, ma anche attraverso il web, sia su piattaforme on-line autorizzate, che tramite pagine social e siti di scambio gestiti da privati. Rapporti recenti indicano che il commercio illegale di animali online è fiorente, ed è causa di problemi di conservazione per una vasta gamma di specie.
Tradizionalmente, la legislazione controlla o limita le specie di animali che si possono acquistare, vendere o tenere e delinea quali specie non sono ammesse. Una lista positiva, invece, è un atto legislativo che elenca tutte le specie di animali che le persone sono autorizzate ad acquistare, vendere e tenere in casa come animali domestici. Tutte le specie animali che non sono elencate nella lista positiva non possono essere commercializzate o detenute (o, in alcune circostanze, possono essere vendute o tenute solo con un permesso speciale).
L'UE svolge quindi un ruolo importante nell'importazione e nel commercio di migliaia di specie e di milioni di individui, catturati in natura o allevati in cattività per essere tenuti come animali domestici. La mancanza di uniformità in tutta l'Unione rende difficile il monitoraggio dei flussi commerciali e l'applicazione delle norme.
Nel 2022, la Commissione per le petizioni del Parlamento UE ha votato per chiedere alla Commissione europea di regolamentare il commercio di animali da compagnia esotici attraverso una lista positivo a livello europeo. Nel novembre dello stesso anno, il Parlamento ha adottato una risoluzione sul miglioramento delle norme UE sugli animali selvatici ed esotici da tenere come animali da compagnia nell'Unione europea attraverso un elenco positivo UE.
La Commissione europea ha poi menzionato brevemente una lista positiva nel nuovo piano d'azione dell'UE contro il traffico di animali selvatici, mentre nella riunione del Consiglio Agricoltura e Pesca del maggio 2022, 19 Stati membri, Italia inclusa, hanno mostrato sostegno per un documento di posizione che menziona esplicitamente l'allevamento in cattività e gli animali prelevati dall'ambiente naturale.
Nel 2022 in Italia, con Decreto del Ministero della Salute ai sensi dell’articolo 5, comma 1 del D. Lgs. 135/2022, è stata approvata l’adozione di una “lista positiva”, che elenca 5 specie di pesci ed 1 mollusco gasteropode che possono essere importati, detenuti e commercializzati come “animali da compagnia” anche se provenienti da ambiente selvatico.
Di fatto, qualsiasi specie che non rientri nell'elenco non può essere legalmente commercializzata per essere detenuta e, dunque, è oggetto di sequestro da parte delle autorità.
Attualmente, nell'Unione europea sono state implementate diverse liste positive con criteri anche in altri Stati membri fra cui Belgio, Lussemburgo, Paesi Bassi, Cipro e Malta; mentre Lituania, Francia, Slovenia, Portogallo, Spagna e Finlandia stanno discutendo il contenuto della lista positiva già legalmente adottata.
Le ricerche condotte in alcuni di questi paesi hanno dimostrato l’efficacia della lista positiva nel ridurre il commercio di animali selvatici ed esotici e nel sensibilizzare maggiormente l’opinione pubblica.
Il prossimo Parlamento Europeo sarà importante anche per gli animali. Chiediamo ai candidati se saranno eletti di supportare una lista positiva europea. Questa renderebbe concrete la salvaguardia e protezione di milioni di animali ogni anno e garantirebbe azioni concrete di prevenzione contro la diffusione di zoonosi, anche gravi, con conseguenti pandemie ed epidemie.