Hanno patteggiato 3000 e 6000 euro di multa gli imputati nel processo per maltrattamento animali, a margine dell’udienza che si è svolta presso il Tribunale di Cremona, relativo a quanto emerso in un allevamento di suini a Cremona, oggetto nel 2017 di nostra denuncia e di successive attività di ispezione da parte di NAS e ATS, oltre che di importanti inchieste giornalistiche trasmesse dalle reti RAI.
Un caso emblematico, conclusosi con una ammissione di responsabilità da parte degli imputati, che conferma le irregolarità degli allevamenti di suini in Italia, che abbiamo denunciato e documentato nel corso degli anni, e che hanno portato a molteplici denunce per maltrattamento e per il nostro Paese anche ad una minaccia di procedura di infrazione da parte di Bruxelles.
“Purtroppo, ciò ha impedito di andare fino in fondo nell’accertamento e il sanzionamento delle responsabilità, risolvendosi in delle sanzioni pecuniarie, a nostro avviso irrisorie, certamente troppo lievi se commisurate alla gravità dei fatti e soprattutto, per fungere da vero deterrente. Un fatto ancor più grave se si pensa che questo allevamento era parte di un circuito, definito ‘di eccellenza’ come quello per le produzioni DOP del Prosciutto di Parma”, commenta Roberto Bennati, Direttore generale LAV.
Questa sentenza conferma anche quanto sia necessario lavorare, a livello culturale, politico, e di formazione, come LAV fa da anni, per assicurare la corretta e sistematica applicazione della norma sui maltrattamenti, da parte dei veterinari di sanità pubblica: sia il personale veterinario della ATS che una ispezione dei NAS nei verbali delle ispezioni effettuate a seguito della denuncia, infatti, avevano stabilito la mancanza di maltrattamenti e solo irregolarità igieniche minime, a riprova del fatto che reati di questo tipo devono essere accertati, in sede giudiziaria.
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