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Medicinali per donne, studiati per uomini: allerta tossicità

Omertà su fallimento farmaci testati su animali.

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Ultimo aggiornamento

lunedì 10 febbraio 2025

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Il modello di ricerca sull'animale fallisce in oltre il 95% dei casi.

Il noto Silvio Garattini, rappresentante da decenni del mondo farmaceutico, ha recentemente sottolineato, in occasione dell'uscita del suo ultimo libro, che “le donne ricevono farmaci che sono essenzialmente studiati nel maschio”.

Garattini spiega che “non si fanno studi nella femmina; quindi, la femmina riceve il risultato e la dose e la durata che è stata studiata per il maschio”.

Si tratta di affermazioni che rimarcano le differenze intraspecifiche legate al sesso, evidenziando come “questo debba cambiare, giova al mercato, ma non giova evidentemente alle donne, le quali a causa di questa situazione hanno il 40% in più di effetti tossici da farmaci rispetto ai maschi”.

È interessante evidenziare come si vogliano allertare i cittadini rispetto ai rischi nell'usare un composto che è stato settato per gli uomini invece che per le donne, oscurando completamente il fatto che, tali farmaci, sono elaborati basandosi su studi su altre specie come il topo e il cane, dove le differenze son ben più evidenti e rilevanti rispetto alla differenza di genere nell'uomo.

Se non sono attendibili e, anzi, rischiosi i farmaci testati per il maschio nella donna, come possono essere sicuri quelli sperimentati su una cavia la cui anatomia, fisiologia, ambiente e genetica sono profondamente diverse dalla nostra?

L' AIFA, l'Agenzia Italiana del Farmaco, anni fa ha diffuso una campagna pubblicitaria per tutelare i bambini dall'abuso di farmaci per adulti. Le motivazioni erano chiare: il bambino non è un piccolo adulto. Ci sono quindi evidenti differenze nella metabolizzazione e nell'assorbimento dei composti farmaceutici e non basta dimezzare le dosi perché non è solo una questione di quantità. Se quindi l'uomo adulto non è un buon modello per il bambino, che è un rappresentante giovanile della stessa specie, come mai tutti i farmaci vengono testati su animali che sono radicalmente altro?

Ricordiamo che, per prassi, i farmaci sono testati per rispondere al modello di maschio adulto, un dato allarmante che pone dei seri vincoli etici e che espone a gravi rischi le categorie più fragili come i bambini, le donne e gli anziani.
E il modello di ricerca sull'animale allora, che risale all'800 e che fallisce in oltre il 95% dei casi?

Quando abbandoneremo la sperimentazione animale per adottare l'unica vera scienza: quella human-based, sull'essere umano per l'essere umano, attendibile, sicura e all'avanguardia?