Domenica scorsa a San Daniele (UD) un cacciatore ha sparato e ucciso Adamas, il cane di un passante, proprio davanti ai suoi occhi.
Un episodio agghiacciante le cui responsabilità sono state incredibilmente ribaltate da Federcaccia - Friuli Venezia Giulia che, affermando che “hanno ucciso solo un cane”, ha anche annunciato la volontà di costituirsi parte civile contro i proprietari del cane assassinato, un giovane border collie, perché non avrebbero usato il guinzaglio.
Come se ciò non bastasse l’associazione che riunisce i cacciatori definisce “assurde” e “demagogiche” le leggi e i regolamenti posti a tutela dei cani, animali che convivono con quasi il 61,3% delle famiglie italiane (Rapporto Italia - Eurispes 2015) regalando loro affetto e compagnia ma che, evidentemente, per i cacciatori non hanno alcun valore potendo invece essere uccisi liberamente.
Con queste affermazioni il presidente di Federcaccia - Friuli Venezia Giulia chiarisce definitivamente che i cacciatori non sono ciò che vorrebbero farci credere. Per anni si sono affannati a raccontarci la favola del loro impegno a tutela dell’ambiente e delle specie animali, ma alla resa dei conti si rivelano per quello che sono: persone che praticano la loro sanguinaria passione anche a costo, in alcuni casi, di violare le leggi!
Ci auguriamo che quanto affermato da Federcaccia - Friuli Venezia Giulia non rappresenti la posizione di tutti i cacciatori italiani.
Per questo motivo chiediamo a Gian Luca Dall’Olio, presidente nazionale Federcaccia, se ciò che è stato espresso nei confronti degli animali domestici e dei sentimenti che li legano alle famiglie con cui convivono, oltre alle incredibili affermazioni sulle leggi e regolamenti che li tutelano, corrisponda alla posizione dell’associazione che egli rappresenta a livello nazionale.
Massimo Vitturi
Responsabile LAV Settore Animali Selvatici
Fonte foto: messaggeroveneto.gelocal.it