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Cervi d'Abruzzo: sono ancora salvi e la caccia resta sospesa!

Grande vittoria delle associazioni che hanno illustrato al Consiglio di Stato.le loro ragioni a difesa dei cervi.

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lunedì 11 novembre 2024

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La pronuncia del Consiglio di Stato è un importante precedente per il futuro

Il Consiglio di Stato accoglie il ricorso di LAV, LNDC Animal Protection e WWF Italia e salva i cervi d'Abruzzo.

Grande vittoria delle associazioni che hanno illustrato davanti al massimo organo di giustizia amministrativa le loro ragioni a difesa dei cervi, ottenendo un riscontro positivo. Questa pronuncia potrà rappresentare un importante precedente per il futuro.

I cervi sono salvi grazie a questo importante provvedimento. L' udienza che il Consiglio di Stato chiede di fissare al TAR Abruzzo sarà il prossimo step da superare.

Il Consiglio di Stato infatti ha accolto il ricorso presentato da noi di LAV, con LNDC Animal Protection e WWF Italia e ha confermato la sospensione della delibera della Giunta Regionale che disponeva l'uccisione di 469 cervi, cuccioli compresi. La vicenda aveva suscitato grande indignazione anche al di fuori del mondo animalista e ambientalista, raccogliendo appelli da parte di numerose personalità dell'arte e della cultura, oltre a 136mila firme con una petizione online e decine di migliaia di e-mail di protesta inviate dai cittadini all'amministrazione regionale.

Si tratta di un precedente importante per chiarire che la programmazione venatoria deve essere fondata su dati certi, raccolti nelle modalità previste dalla legge. Cosa che non è avvenuta in questo caso, come conferma questa pronuncia del Consiglio di Stato. Una pronuncia che potrà valere anche per altre Regioni e riguardanti altri animali.Avv. Michele Pezone (LNDC, LAV e WWF)

Noi di LAV, con LNDC e WWF esprimiamo soddisfazione per il risultato ottenuto in difesa di animali che rischiavano di essere uccisi senza alcun motivo reale, se non per fare l'ennesimo regalo alla lobby venatoria che rappresenta un bacino elettorale importante per una certa parte politica.

Il fatto che il Consiglio di Stato abbia ritenuto valide le nostre ragioni ci riempie di soddisfazione perché è la dimostrazione che eravamo e siamo nel giusto. Il Consiglio di Stato rimane un baluardo di legalità e di rispetto delle norme, sempre prezioso quando si tratta di arginare politiche che vanno contro gli animali e l'ambiente. Dedichiamo questa vittoria alle centinaia di migliaia di cittadini che hanno sostenuto le nostre iniziative a favore dei cervi abruzzesi e ai milioni di turisti che ogni anno affollano la Regione attratti dalla sua natura e dagli animali selvatici che la popolano.Associazioni

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giovedì 17 ottobre 2024

Cervi in Abruzzo: non li difendiamo perché sono Bambi, ma perché sono animali

Il Presidente LAV Gianluca Felicetti ha risposto sul suo profilo X a Marco Marsilio, Presidente della Regione Abruzzo, e alle sue affermazioni in merito alla programmata strage di cervi apparse sul 'Il Messaggero' del 16 ottobre. Marsilio ha difeso, con toni perentori, la scelta della Regione di non fare passi indietro, nonostante la sospensiva fino al 7 novembre del Consiglio di Stato, su ricorso delle associazioni animaliste, della delibera di uccisione di quasi 500 cervi.

Il Presidente della Regione ha fatto, sul quotidiano, ricorso al paragone tra il ‘sensazionalismo' creato intorno ai cervi - animali che commuovono, secondo lui - e la mancata difesa del Granchio Blu da parte degli animalisti.

Felicetti ha risposto alle affermazioni:

I nostri dati sono scientifici ed economici. Certo c'è anche il cuore. Che @marcomarsilio ha deciso di calpestare in nome dell'ideologia venatoria sparatutto. Ah, Presidente, noi contestiamo le uccisioni degli animali anche contro altre Regioni. E difendiamo anche i granchi blu…

La risposta di Marsilio non si è fatta attendere:

Non me ne sono accorto. Da 25 anni si cacciano i cervi in Toscana, non ricordo ‘mobilitazioni nazionali' analoghe a quella messa in campo contro l'Abruzzo. “Compagni che sbagliano”?

Gianluca Felicetti ha ribattuto:

Buongiorno Presidente, purtroppo non se ne è accorto. Lo abbiamo fatto e continueremo contro le Regioni di ogni colore. Preso atto che uccidere animali non è né di destra né di sinistra ma solo crudele (e inutile) possiamo finalmente parlare con lei del merito della sua Delibera?”

Il ‘dibattito' al momento è fermo, non cambiano e non cambieranno mai le nostre convinzioni, basate sulla mission LAV ed espresse chiaramente dal Presidente Felicetti.



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lunedì 14 ottobre 2024

Consiglio di Stato: caccia ai cervi d’Abruzzo sospesa fino al 7 novembre

Dopo che il TAR Abruzzo non aveva accolto il ricorso contro la delibera della Giunta Marsilio, noi di LAV, insieme a LNDC Animal Protection e WWF ci siamo rivolti al massimo grado della giustizia amministrativa, il Consiglio di Stato, e abbiamo ottenuto la sospensione del provvedimento dell'amministrazione regionale fino alla discussione in camera di consiglio che si terrà giovedì 7 novembre.

È impensabile continuare a giustificare la caccia come soluzione che possa favorire la convivenza fra i cittadini e gli animali selvatici. Il nostro obiettivo deve essere quello di cercare alternative più rispettose per l'ambiente e per gli animali stessi. La caccia ai cervi rappresenta una soluzione di comodo che ignora le possibili alternative non violente, a favore della lobby venatoria.

Con le altre associazioni sottolineiamo come, oltre agli ovvi danni causati alla popolazione di cervi, la caccia rischi di creare squilibri ecologici importanti in ecosistemi già fragili. L'eliminazione di esemplari adulti e cuccioli potrebbe avere ripercussioni sulle dinamiche di crescita e riproduzione della specie, con potenziali conseguenze a lungo termine sulla biodiversità locale.

La decisione di sospendere la caccia, quindi, non è solo una vittoria per gli animali, ma un passo nella direzione di un approccio più scientifico e responsabile alla gestione della fauna selvatica.

Andremo davanti al Consiglio di Stato per portare le nostre ragioni nella speranza di ottenere uno stop definitivo a questa follia.

Ribadiamo l'importanza di considerare gli animali selvatici non come risorse da sfruttare, ma come parte integrante del nostro patrimonio naturale, che va tutelato e rispettato. Non possiamo permettere che l'interesse di pochi prevalga sulla salvaguardia della natura e degli animali che la abitano.

L'unica via è quella del rispetto e della convivenza pacifica.

Oggi sarebbero dovuti partire gli abbattimenti, ma la Regione e gli ATC non sono stati in grado di chiudere correttamente la procedura di autorizzazione, dimostrando una evidente incapacità nel gestire questo tipo di provvedimenti. Una circostanza la dice lunga sul grado di preparazione del settore regionale a cui il Presidente Marco Marsilio ha voluto affidare il destino di 469 cervi e più in generale la fauna selvatica abruzzese.

Continuiamo a chiedere alla Regione di tornare indietro!
Marsilio deve prendere atto che non ci sono né i motivi, né – a questo punto – le condizioni tecnico-procedurali per consentire ai cacciatori di uccidere quasi 500 cervi. Farebbe sicuramente una più bella figura bloccando questa strage e avviando un confronto serio libero dagli obblighi che evidentemente ha assunto con i cacciatori nella recente campagna elettorale.

Da parte nostra, come abbiamo detto fin dall'inizio, continueremo la nostra campagna per impedire che l'Abruzzo da regione dei parchi diventi la regione delle doppiette.


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lunedì 14 ottobre 2024

Abruzzo: rimandata uccisione dei 469 cervi perché mancano avvisi territoriali

Accogliamo con soddisfazione questa dimenticanza della pubblica amministrazione, ci permette di guadagnare tempo per salvare i cervi al Consiglio di Stato I cacciatori dovranno riporre il... LEGGI I DETTAGLI

Accogliamo con soddisfazione questa dimenticanza della pubblica amministrazione, ci permette di guadagnare tempo per salvare i cervi al Consiglio di Stato

I cacciatori dovranno riporre il piombo preparato per i loro fucili per uccidere i 469 cervi in Abruzzo: comunicarlo è il vicepresidente della Giunta Abruzzese, Emanuele Imprudente, il quale ha spiegato che “non sono stati emanati gli avvisi da parte degli ambiti territoriali”.   

Accogliamo con soddisfazione la comunicazione di questa “dimenticanza” dell’amministrazione abruzzese, anche se il massacro dei cervi voluto dalla Giunta Marsilio è solo rimandato. Siamo comunque in attesa della pronuncia del Consiglio di Stato, che potrebbe dare un'ulteriore spallata alla delibera voluta esclusivamente per soddisfare le richieste dei cacciatori.

La strage dei cervi è al momento solo rimandata, ma ci fa guadagnare tempo per trovare soluzioni che possano salvare 469 vite, tra cui 140 cuccioli ancora dipendenti dalle madri.  


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mercoledì 09 ottobre 2024

Il TAR ha respinto il nostro ricorso per salvare i cervi in Abruzzo

Questa mattina si è svolta davanti al TAR Abruzzo di L’Aquila l’udienza sul ricorso amministrativo presentato dalle associazioni LAV, LNDC Animal Protection e WWF Italia contro la delibera della ... LEGGI I DETTAGLI

Questa mattina si è svolta davanti al TAR Abruzzo di L’Aquila l’udienza sul ricorso amministrativo presentato dalle associazioni LAV, LNDC Animal Protection e WWF Italia contro la delibera della Giunta abruzzese che consentirà la caccia al Cervo in Abruzzo.

L’ordinanza del TAR ha respinto la domanda di tutela cautelare e la richiesta delle Associazioni.

Con profonda delusione prendiamo atto del pronunciamento del TAR – commentano le Associazioni – In questi mesi si è atteso invano un confronto sia tecnico sia politico con l’amministrazione regionale che oggi si assume la responsabilità di aver reso cacciabile il Cervo in Abruzzo.Le Associazioni LAV, WWF e LNDC

Ora il destino dei 469 cervi in Abruzzo è segnato, dal 14 ottobre potranno essere uccisi dai cacciatori.

La campagna svolta dalle Associazioni in questi due mesi ha coinvolto migliaia di cittadini, più di 134.000 le firme sulla petizione on line, 60.000 i cittadini che hanno scritto direttamente al Presidente Marsilio per chiedere lo stop alla caccia. Tante le personalità del mondo della cultura e dello spettacolo e le cooperative del turismo naturalistico che si sono unite all’appello per salvare i cervi, ma nulla ha potuto far tornare la Giunta Marsilio sui suoi passi. E nemmeno il pronunciamento del TAR di oggi sospende la delibera regionale.

Certo, la Regione può ancora tornare sui suoi passi, ma finora questa volontà non è emersa. Resta il rammarico di non aver potuto impedire la mattanza dei cervi che avverrà solo perché l’amministrazione regionale, utilizzando il pretesto dei danni all’agricoltura e degli incidenti stradali imputati ai cervi, argomenti che le associazioni hanno smontato – dati alla mano - nel corso delle audizioni in 3° Commissione Consiliare, ha deciso di effettuare un piano venatorio, di caccia di selezione.

Si dimostra così il primario interesse della Regione: soddisfare le richieste dei cacciatori che per il loro sanguinario passatempo vogliono massacrare i cervi in Abruzzo.

Ora stiamo valutando se ricorrere al Consiglio di Stato, non possiamo tollerare che gli animali possano essere consegnati al piombo dei cacciatori. Intanto ringraziamo tutte le persone che ci hanno sostenuto in questa campagna in difesa del Cervo in Abruzzo, invitandole a continuare a seguire le iniziative che proveremo a mettere in atto e coltivare ogni giorno l’impegno in difesa della natura.Le Associazioni LAV, WWF e LNDC


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venerdì 04 ottobre 2024

Audizione alla Regione Abruzzo: abbiamo portato la voce dei cervi

Ieri siamo stati auditi al Consiglio Regionale dell'Abruzzo e abbiamo portato la voce di tutti quei cittadini che chiedono il ritiro della vergognosa delibera che ha condannato a morte 500 cervi. Abbi... LEGGI I DETTAGLI

Ieri siamo stati auditi al Consiglio Regionale dell'Abruzzo e abbiamo portato la voce di tutti quei cittadini che chiedono il ritiro della vergognosa delibera che ha condannato a morte 500 cervi.

Abbiamo portato a L'Aquila la voce delle oltre 45.000 persone che in poche ore hanno sottoscritto il nostro mail-bombing per chiedere a Marco Marsilio, Presidente della Regione, di ritirare la vergognosa delibera di intollerabile violenza che dal prossimo 14 ottobre rischia di trasformare la regione d'Abruzzo dalla regione verde d'Europa alla regione rossa del sangue gli animali innocenti mandati al massacro.

L'uccisione degli animali è una azione intollerabile che noi non accetteremo mai e non possiamo mai considerare una soluzione.

L'audizione presso la terza Commissione consiliare della regione Abruzzo è stata una sfilata di cacciatori e allevatori, preoccupati addirittura della salute e del futuro dell'orso, pur di attaccare la vita del cervo. Erano impensieriti rispetto alla sostenibilità ambientale a causa della presenza dei cervi, perché secondo loro, causano danni da brucatura!

Abbiamo sentito giustificazioni di tutti i colori, inenarrabili, per poter uccidere quei 500 cervi!

Noi di LAV abbiamo ribadito la nostra posizione, sottolineando l'inesistenza dei danni, che ammontano a 25.000 € in un anno, mentre la Regione spende 16,7 milioni di euro per finanziamenti a pioggia, senza bisogno di elementi giustificativi. Una vergogna! Unita anche all'accusa (ai cervi) di causare incidenti stradali: sono solamente lo 0,2% del totale! Non può costituire un motivo per uccidere 500 animali.

Continueremo a batterci per salvare gli animali selvatici, come abbiamo sempre fatto.

Il prossimo appuntamento è il 9 ottobre all'udienza al TAR dell'Abruzzo per il nostro ricorso contro la vergognosa delibera di autorizzazione all'uccisione dei 500 cervi.

Ci saremo.



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mercoledì 18 settembre 2024

Bisogna fermare la strage dei cervi: depositato ricorso al TAR

Come ormai sappiamo, dal prossimo 14 ottobre potrebbe partire la caccia a 469 cervi in Abruzzo, una decisione che ha destato un fortissimo movimento d'opinione dei tanti cittadini che non vogliono acc... LEGGI I DETTAGLI

Come ormai sappiamo, dal prossimo 14 ottobre potrebbe partire la caccia a 469 cervi in Abruzzo, una decisione che ha destato un fortissimo movimento d'opinione dei tanti cittadini che non vogliono accettare l'ennesimo atto della politica che si traduce nell'uccisione di centinaia di animali innocenti.

Ma dopo le proteste di piazza, e le altre azioni - tra cui il mail bombing a cui è ancora possibile partecipare - rivolti alla Giunta abruzzese per chiedere il ritiro della contestata delibera che autorizza la caccia di selezione, di fronte all'atteggiamento di chiusura della Regione, ora noi di LAV, con LNDC Animal Protection e WWF Italia passiamo alle vie legali.

È stato infatti depositato oggi al TAR de L'Aquila il ricorso con il quale chiedono in prima istanza la sospensione del provvedimento così da garantire la vita degli animali, per poi procedere alla censura della delibera ammazza cervi.

Non è tollerabile che le interazioni fra gli animali selvatici e le attività umane che si svolgono sui territori si risolvano sempre con la condanna a morte degli animali, tanto più in un caso come questo dove mancano dati certi e il censimento dei cervi è stato eseguito dai cacciatori LAV, LNDC Animal Protection e WWF Italia

La decisione di far uccidere i cervi e il numero di individui da uccidere dipendono infatti dal conteggio di animali fatto dai cacciatori che poi, attraverso gli Ambiti Territoriali di Caccia, beneficeranno delle somme pagate per ogni capo ucciso.

Emerge con forza il fragoroso conflitto d'interesse che si risolve in ogni caso con il versamento del sangue di animali che fanno semplicemente ciò che per loro, come per noi, è necessario per sopravvivere: mangiare.

Non ci sono peraltro certezze riguardo ai presunti danni alle colture o al pericolo per la viabilità, poiché i dati della Relazione su cui si basa la delibera sono quanto meno fumosi.

Attendiamo con fiducia il pronunciamento del TAR: auspichiamo ancora che la Regione Abruzzo voglia rivedere questa decisione e giungere almeno ad una sospensione della delibera e all'avvio di un confronto tecnico, fino ad oggi mancato. La tutela degli animali selvatici è interesse di tutti i cittadini e non deve soccombere alle mire dei cacciatori, un'irrisoria minoranza oramai in via d'estinzione LAV , LNDC Animal Protection e WWF Italia



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