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Cervi d'Abruzzo: sono ancora salvi e la caccia resta sospesa!

Grande vittoria delle associazioni che hanno illustrato al Consiglio di Stato.le loro ragioni a difesa dei cervi.

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Ultimo aggiornamento

venerdì 04 ottobre 2024

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Per loro, l’unica "soluzione" è sempre quella di uccidere esseri viventi!

Ieri siamo stati auditi al Consiglio Regionale dell'Abruzzo e abbiamo portato la voce di tutti quei cittadini che chiedono il ritiro della vergognosa delibera che ha condannato a morte 500 cervi.

Abbiamo portato a L'Aquila la voce delle oltre 45.000 persone che in poche ore hanno sottoscritto il nostro mail-bombing per chiedere a Marco Marsilio, Presidente della Regione, di ritirare la vergognosa delibera di intollerabile violenza che dal prossimo 14 ottobre rischia di trasformare la regione d'Abruzzo dalla regione verde d'Europa alla regione rossa del sangue gli animali innocenti mandati al massacro.

L'uccisione degli animali è una azione intollerabile che noi non accetteremo mai e non possiamo mai considerare una soluzione.

L'audizione presso la terza Commissione consiliare della regione Abruzzo è stata una sfilata di cacciatori e allevatori, preoccupati addirittura della salute e del futuro dell'orso, pur di attaccare la vita del cervo. Erano impensieriti rispetto alla sostenibilità ambientale a causa della presenza dei cervi, perché secondo loro, causano danni da brucatura!

Abbiamo sentito giustificazioni di tutti i colori, inenarrabili, per poter uccidere quei 500 cervi!

Noi di LAV abbiamo ribadito la nostra posizione, sottolineando l'inesistenza dei danni, che ammontano a 25.000 € in un anno, mentre la Regione spende 16,7 milioni di euro per finanziamenti a pioggia, senza bisogno di elementi giustificativi. Una vergogna! Unita anche all'accusa (ai cervi) di causare incidenti stradali: sono solamente lo 0,2% del totale! Non può costituire un motivo per uccidere 500 animali.

Continueremo a batterci per salvare gli animali selvatici, come abbiamo sempre fatto.

Il prossimo appuntamento è il 9 ottobre all'udienza al TAR dell'Abruzzo per il nostro ricorso contro la vergognosa delibera di autorizzazione all'uccisione dei 500 cervi.

Ci saremo.