La crisi pandemica ha prepotentemente rinnovato l’attenzione sul problema della sicurezza alimentare, mettendo in evidenza la connessione esistente tra i mercati di animali sfruttati a scopo alimentare e le origini del Sars-Cov-2.
Al di là dell’emergenza Covid–19, però, è noto che i mercati illegali di animali, il traffico di animali da allevamento rubati, e la macellazione clandestina, pongono un serio problema di sicurezza alimentare. Questi traffici, infatti, sfuggono a qualsiasi controllo, anche a quelli sanitari; e in un periodo come quello che stiamo vivendo la cosa ci dovrebbe far riflettere non poco.
Una situazione che non deve generare facili allarmismi, ma costituire un’occasione per alzare il livello di contrasto a questo malaffare.
L’abigeato, ovvero il furto di animali da allevamento, reato da sempre sottovalutato, è in realtà un vero business per la criminalità organizzata. Ci sono zone del Paese in cui è particolarmente diffuso per diversi motivi, non ultimi motivi storici e sociali; ma l’“industrializzazione” del settore zootecnico ha fatto variare molto le coordinate e le dinamiche geografiche: ad esempio, nelle province in cui ci sono molti allevamenti di mucche da latte il rischio abigeato è forte.
Ciro Troiano
Criminologo, responsabile Osservatorio Zoomafia LAV
(foto dal web)