Le scelte vegetali sono sempre più diffuse, ma la carneficina degli agnelli continua: il Governo supporti la transizione alimentare e porti l’industria italiana a differenziarsi per innovazione.
Come ogni anno, nei giorni che precedono la Pasqua, ha inizio la mattanza degli agnelli, che lo scorso anno ha portato all’uccisione di 382.000 cuccioli.
Benché il dato sia in calo, sono ancora troppi gli animali che ogni anno vengono macellati: il totale di agnelli uccisi nel 2022 è superiore ai 2 milioni di individui e se si sommano le stime di agnelli ed agnelloni la cifra totale raggiunge quasi i 2 milioni e mezzo (dati Istat).
Sono gli animali più giovani ad essere quelli più richiesti e più
spesso macellati: per gli agnelli, infatti, la macellazione avviene a soli
30 giorni di vita, mentre nel caso degli agnelloni entro il 3° mese. La tradizione dell’agnello provoca l’uccisione animali
giovanissimi, a cui viene dato un solo mese di vita, durante il quale sono
sottoposti a stress e violenze inaudite, prima fra tutti il distacco dalla madre, che avviene soli due
giorni dopo la nascita del piccolo. I belati di agonia che accompagnano la
separazione del cucciolo sono la più chiara espressione della sofferenza a cui
madre e agnello sono sottoposti.
Ma non tutta la carne di agnello consumata in Italia è prodotta su
suolo nazionale, per soddisfare la richiesta pasquale, i 3/4 degli agnelli
sono importati da Ungheria e Romania: trasportati in condizioni di grave
privazione e stress, stipati in camion di quattro piani e talmente compressi in
spazi inadatti da non poter neanche alzare la testa per raggiungere gli
abbeveratoi.
Una crudeltà estrema, che potrebbe essere facilmente evitata
scegliendo un menù interamente vegetale, non solo a Pasqua, ma tutto l’anno.
La responsabilità però non può essere imputata solo alle singole persone: la continua battaglia del Governo per impedire la diffusione di scelte completamente vegetali, nei primi mesi di questo 2023, è passata prima tramite il tentativo di impedire che la nomenclatura tipica della zootecnia venisse applicata anche alle proteine alternative, poi dall’approvazione in Camera dei Ministri del Ddl contro la carne coltivata, ancora soggetto al vaglio del Parlamento.
Una crociata inutile quella del Governo, dal momento che la transizione alimentare è già in atto e sta portando a rivoluzioni non solo nel piatto, ma anche a livello culturale, come testimonia la storia di MIDO, salvato da LAV e da Sveva Basirah Balzini, attivista musulmana e vegana coinvolta nel suo recupero.
Con FunnyVeg Academy, negli anni abbiamo proposto con tante preparazioni diverse, dalle rivisitazioni vegan della tradizione a ricette nuove, sfidanti e ghiotte
Per questa festa primaverile del 2023, il Menu di Pasqua è un Best Of Bontà senza Crudeltà che ripropone alcuni dei più amati tra i piatti suggeriti nel tempo, aggiungendo però anche un’appetitosa novità, da servire come antipasto o come secondo, o da preparare anche per il picnic di Pasquetta.
La nuovissima Crostata salata alle zucchine e pepe rosa, friabile pasta brisé sposata a un cremoso ‘formaggio’ vegetale, una cagliata di soia saporita e morbida che farà dimenticare i ripieni a base di latticini, apre il Best Of Bontà senza Crudeltà. Segue l’imbattibile e delicata Lasagna bianca di primavera, poi l’Arrostino di seitan in salsa di vino rosso, vivace mock-up di altri piatti, ma con la caratteristica fondamentale di essere del tutto cruelty free, ricco di gusto e pieno di charme per il palato.
A conclusione, ecco il Dessert al cucchiaio allo zafferano e cioccolato, irresistibile e solare. Il menu 100% vegetale a cura degli chef di Funny Veg Academy è una garanzia di successo a tavola.
Vegâteau
In tema di dolci, è inoltre importante sottolineare come la
pasticceria 100% vegetale si attesti sempre più nel suo ruolo di alternativa
deliziosa e salutare alla pasticceria tradizionale con burro e uova. Ne è
testimonianza il tripudio di dolci splendidi presentati al primo Vegâteau , il contest organizzato da LAV
con il supporto di Funny Veg, in collaborazione con i Consorzi di
categoria delle province di Bergamo e Brescia. Infanzia” (in foto)
opera della pastry chef Carlotta Filippini ha vinto la
competizione di fronte a una platea di circa cento assaggiatori, oltre a una competente giuria tecnica.
Photo credits: per il menu Andrea Tiziano Farinelli, per Infanzia Cristina Pilotti e Stefano Ferremi