Nel Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise vive l'orso bruno marsicano, una sottospecie differenziata geneticamente dagli orsi delle Alpi.
La popolazione stimata è di circa 50 individui nel territorio del Parco e zone limitrofe.
Secondo gli studi condotti negli ultimi 8 anni, ogni anno si riproducono in media 3-4 femmine, ma la mortalità dei cuccioli nel primo e secondo anno di vita è molto elevata, e perciò non ci sono evidenze di crescita della popolazione. (Fonte PNALM).
L'uccisione di Amarena è un evento grave, vista la sua prolificità.
Guarda l'intervista a Michela Mastrella, capoguardia del servizio di sorveglianza del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise sull'uccisione di Amarena.
Nel 1977 gli orsi erano biologicamente estinti in tutte le Alpi Centrali: in Trentino rimanevano infatti solo tre orsi maschi anziani.
Nel 1996 venne avviato il progetto Life Ursus che, grazie anche a un finanziamento europeo per la tutela della biodiversità, consentì il trasferimento in Trentino di 10 orsi dalla Slovenia.
Tra il 1999 e il 2002 si sono svolte le operazioni di trasferimento dalla Slovenia al Trentino di 3 orsi maschi e 7 femmine.
Il progetto è stato un successo dal punto di vista scientifico: oggi in Trentino ci sono infatti almeno 100 orsi. In Trentino gli orsi vengono catturati e imprigionati solo perché si comportano da orsi.
Con il crescere della popolazione degli orsi, sono anche iniziati i problemi legati alla convivenza con loro.
La Provincia Autonoma di Trento non ha mai cercato di favorire una convivenza pacifica fra uomini e orsi, ma si è limitata a:
Guarda l'intervista a Massimo Vitturi sul progetto Life Ursus
Nel 2018 la Provincia, con una Legge, ha rivendicato la propria autonomia nella gestione degli orsi, uccisioni e catture comprese. Una Legge ritenuta legittima anche dalla Corte Costituzionale.
A giugno 2021 la Provincia di Trento ha deliberato le linee guida per la gestione degli orsi che, nel caso di aggressione nei confronti di una persona, prevedono l’immediata fucilazione dell’animale.
Fortunatamente il 29 settembre, il TAR di Trento si è espresso cancellando questa possibilità. Ma dopo solo due giorni la Provincia è ricorsa in appello.
Il Consiglio di Stato si è espresso affermando che: nel caso di un orso definito problematico o pericoloso non esiste alcuna possibilità di decidere automaticamente la sua cattura o ancor peggio l’uccisione.
Ogni caso deve essere valutato e ponderato per individuare il motivo che ha determinato il comportamento dell’orso.