Una mattinata di incontro con lo chef vegano Martino Beria è stato il premio per la classe 5 I pasticceria dell’Istituto “Cesare Musatti” di Dolo (VE), vincitrice dell’edizione 2016-2017 del Vegan Chef Contest, il concorso di ricette 100% vegetali indetto per il secondo anno consecutivo da LAV per formare gli studenti di cucina ed enogastronomia degli Istituti Alberghieri italiani.
L’Area A Scuola con LAV, promotrice del concorso in collaborazione con l’editore Sonda, ha presenziato alla giornata consegnando l’attestato di prima ricetta classificata per “Rosso Incanto” una mousse al cioccolato fondente con cuore di lamponi, crumble di frutta secca e coulis di frutti rossi che la giuria ha considerato una “eccellente innovazione di un punto fermo della cucina italiana”. La ricetta è stata opera in particolare dello studente Alberto Pampagnin coordinato dalla professoressa Arianna Giacomin.
Lo chef Martino Beria, che cura il sito Vegano Gourmand, ha trattato delle basi teoriche ed etiche della cucina vegana, addentrandosi poi sugli aspetti pratici e gastronomici. In aula di cucina è stata realizzata di nuovo “Rosso Incanto” e ci si è poi cimentati nella “Zucca Magica”, un dessert con fondo di pan di spagna vegano con estratto di zucca gelificato e caramello con yogurt di soia e grani di sale di Cipro.
“Siamo molto orgogliosi del Vegan Chef Contest per la sua capacità di attrarre un alto numero di scuole in un momento in cui l’interesse per la cucina vegana è in espansione – hanno dichiarato Ilaria Marucelli e Giacomo Bottinelli dell’Area A Scuola con LAV – e la qualità elevata delle ricette che partecipano al concorso è una conferma della professionalità di insegnanti e allievi e ci stimola a rinnovare ancora questa iniziativa che consideriamo una importante proposta didattica”.
Martino Beria, al termine dell’incontro, ha ringraziato insieme a LAV gli studenti: “Sono molto orgoglioso di uno studente così intraprendente come Alberto Pampagnin, che ha ideato un dolce strepitoso. E’ uno studente che certamente farà carriera. Mi auguro che in futuro sempre più professori trovino la volontà di fare ricerca verso nuove frontiere gastronomiche ed etiche”.
“Il concorso è stato una occasione di stimolo – ha dichiarato la professoressa Arianna Giacomin – che ha aperto agli studenti nuovi orizzonti della cucina e ha promosso un più profonda consapevolezza del cibo”.