Si è concluso ieri con la condanna di due trasportatori per traffico illecito di animali da compagnia e detenzione di animali in condizioni incompatibili con la loro natura, e produttive di gravi sofferenze - oltre alla confisca degli animali e alla sospensione per 3 anni dell'attività di trasporto e commercio di animali - il processo presso il Tribunale di Udine, in ci eravamo costituiti parte civile.
Il procedimento fa seguito al ritrovamento, nel 2013, di cinquantatré cagnolini di varie razze a bordo di un mezzo di trasporto, in pessime condizioni sanitarie.
“Si tratta di un importante risultato, anche in considerazione del fatto che alle condanne dei due trasportatori (rispettivamente 9 mesi di reclusione più 5.000 euro di multa e 7 mesi di reclusione più 4.000 euro di multa) si aggiunge la confisca degli animali e la sanzione accessoria della sospensione delle attività di trasporto e commercio – commenta Ilaria Innocenti, responsabile LAV Area Animali familiari - nonostante questo, siamo solo parzialmente soddisfatti, poiché la stessa sentenza assolve la titolare della ditta di spedizioni, imputata insieme ai due trasportatori. Per questo motivo, chiederemo al Pubblico Ministero di impugnare la pronuncia di assoluzione di quest’ultima, in considerazione del suo ruolo in quanto titolare della società incaricata del trasporto. Si tratta infatti di un caso emblematico nel contrasto al traffico di cuccioli in cui non possono essere ignorate le responsabilità dell’azienda, che avrebbe il preciso obbligo di assicurare il rispetto della normativa”.
Anche alla luce di questa vicenda, ci appelliamo ai cittadini, che possono e devono dare un contributo decisivo per la repressione del fenomeno, preferendo sempre l’adozione da un canile o da un gattile, all’acquisto di cani o gatti.
Ringraziamo l’Avvocato Maddalena Bosio, del Foro di Udine, per l’assistenza fornita.