Da anni in crescita in Italia e in Europa il numero dei cittadini contrari alle pellicce: trend confermato dal Rapporto Eurispes 2014 secondo il quale l’85% degli italiani disapprova l’uccisione di animali per la produzione di pellicce.
Una sensibilità ed una consapevolezza crescenti che iniziano a farsi largo anche nel mondo della moda, grazie allo Standard Internazionale “Fur Free”, promosso in Italia da LAV, che – attraverso l’adesione delle case produttrici ad un programma certificato - permette di acquistare più facilmente abbigliamento senza pelliccia, informando i consumatori sulla politica adottata da ciascuna azienda di moda.
Elisabetta Franchi, che già dal 2012 ha detto no alle pellicce animali aderendo allo Standard Internazionale, salirà domani sulla passerella della Settimana della Moda di Milano, prima stilista tra gli oltre 300 marchi che hanno aderito al programma certificato “Fur-Free”.
Aderire allo Standard Internazionale Fur-Free, rappresenta un primo, importantissimo passo in direzione di una moda di qualità, che sia al contempo innovativa ed etica: per gli animali, per l'ambiente e anche per gli uomini.
Elisabetta Franchi ha saputo coniugare le scelte di Responsabilità Sociale d’Impresa al rispetto dei diritti degli animali: la definitiva rinuncia all’uso di pellicce animali è stata infatti solo un primo traguardo, poi seguito dalla decisione dell’azienda di non utilizzare più lana d’angora (solitamente ricavata dal pelo di coniglio che viene letteralmente strappato all’animale, causando atroci sofferenze) e insieme a noi sta tracciando nuovi obiettivi per rendere sempre più sostenibile (e quindi senza materiali di origine animale) le future collezioni. Scelte che non mancheranno di essere premiate dai consumatori, non solo italiani.