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Il Sindaco che grazia sei caprette

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Ultimo aggiornamento

domenica 18 settembre 2016

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Cuore e testa battono burocrazia, 2 a 1. Anzi, 6 a 0 visto che sono sei le vite che non saranno soppresse in nome della mancanza di un passaporto. 

Perchè loro, sei caprette, non solo sono innocenti ma non saranno mai utilizzate per produrre formaggi o diventare arrosticini. E così dopo averne burocraticamente stabilito la morte, il Sindaco di Modica (Ragusa) ha graziato questi animali che potranno continuare a vivere sui terreni del signor Vincenzo, un medico che li aveva presi con sè non per fini economici.

D'altronde l'Ordinanza scritta due settimane fa sulla base degli accertamenti del Servizio veterinario pubblico, prevedeva "l'abbattimento e la distruzione con incenerimento delle carcasse" degli animali perchè, paradossalmente, è più facile tenere un animale per sfruttarlo e ucciderlo, secondo leggi, piuttosto che tenerlo "per non farci niente" direbbe qualcuno, per assicurargli rispetto e vita diciamo noi della LAV che giovedì scorso avevamo inviato una diffida a Sindaco e veterinari ASP ad eseguire l'Ordinanza.

Infatti, con la regolarizzazione della loro posizione anagrafica, le analisi ufficiali che hanno escluso malattie trasmissibili (in particolare la brucellosi che è un problema sanitario in quella Regione), un centro di accoglienza rappresentato dalla persona che li tiene, cito il referto veterinario, "con cura e dedizione", la loro uccisione avrebbe sconfinato nel Codice penale che persegue l'uccisione degli animali "senza necessitá" ovvero se prevista al di fuori delle normative in vigore.

Bella vittoria, significativa, contro le definizioni che gli animali devono essere per forza "da" qualcosa: da reddito, da produzione, da macellazione, da compagnia, ecc.ecc. Queste sei caprette sono "solo" degli esseri viventi, senza se e senza da, che ora potranno vivere la loro vita.

Gianluca Felicetti
Presidente LAV