Home | Notizie | Indagine shock sui maiali destinati anche a Prosciutto di Parma e altre "eccellenze"

Indagine shock sui maiali destinati anche a Prosciutto di Parma e altre "eccellenze"

Leggi l'articolo

Ultimo aggiornamento

domenica 25 marzo 2018

Condividi

Recenti filmati sulle condizioni di sei allevamenti di suini in Italia, alcuni dei quali risulterebbero destinati alla produzione del Prosciutto di Parma e di prosciutti di altre DOP, hanno rivelato pratiche illegali, mancanza di igiene e di cure veterinarie, presenza di parassiti e totale indifferenza nei confronti del benessere di animali altamente intelligenti che vengono trasformati in alcuni dei salumi più prestigiosi e rinomati d’Italia.

“Infestazioni di topi, box sporchi e strutture fatiscenti, sovraffollamento di suini, cannibalismo, pratiche illegali come le mutilazioni, arricchimenti ambientali insufficienti: è l’orrore documentato da una sconvolgente investigazione in sei allevamenti dislocati nelle province di Brescia, Mantova e Cremona, e alcuni dei quali sarebbero destinati alla produzione di Prosciutto di Parma e di prosciutti di altre DOP. Ci chiediamo come sia possibile tollerare, non solo per gli animali ma anche per i consumatori, queste condizioni di allevamento: sono questi gli standard di “eccellenze” che vengono finanziate dall’Unione Europea? – afferma Roberto Bennati, vicepresidente della LAVChiediamo al Ministro della Salute e ai Responsabili dei servizi veterinari delle Regioni, se anche questa volta sentiremo dire che si tratta di casi isolati e che il sistema dei controlli (a campione) funziona: quali controlli sono stati svolti su queste strutture e quali provvedimenti saranno presi? In quali supermercati e su quali tavole finirà la carne e il prosciutto di suini allevati in queste condizioni?”

Grazie all'attuale campagna End Pig Pain di Eurogroup for Animals e alle nostre organizzazioni affiliate, sono state già raccolte 500.000 firme di cittadini di tutto il mondo, con le quali si invitano gli Stati Membri europei (Ministri nazionali dell'Agricoltura) e dell'UE a far rispettare pienamente la legislazione UE sul benessere dei suini.

Il caso segnalato è emblematico di una mancanza molto più diffusa di applicazione della vigente legislazione sul benessere dei suini che deve essere affrontata con urgenza. FIRMA ORA!

COMUNICATO INTEGRALE